Vi ricordate la storia di Sansone e dei filistei? Bene, è questa l’aria che tira all’interno della compagine di maggioranza. “O si cambia rotta immediatamente oppure che tutto vada in malora”, possiamo sintetizzare così l’umore dei consiglieri pentastellati. Ormai è finito il tempo degli avvertimenti, dei consigli, delle esortazioni, delle infinite discussioni. Bisogna cambiare rotta, bisogna iniziare finalmente a far politica, e non domani, ma adesso. Questo ci dicono, e non a denti stretti, dai banchi della maggioranza.
Dire che sono determinati è quasi un eufemismo. Chi, tre anni fa, decise di candidarsi tra le file del Movimento 5 Stelle, lo fece con un obiettivo chiaro: fare politica, in un modo nuovo, certo, forse addirittura rivoluzionario, ma fare politica per la città e per i ragusani.
Se all’inizio del mandato l’attività dell’Amministrazione era rivolta a “sistemare” i conti dell’Ente, ad aggiustare i disastri – come direbbe qualcuno – causati dalle passate sindacature, “adesso è giunto il momento di agire, di fare politica appunto, di lasciare un segno tangibile di questi anni di governo a trazione grillina ed, invece, si vivacchia, si amministra l’ordinario, senza alcuno slancio, senza uno straccio di progettualità”, così dichiarano i consiglieri. E’ questa l’accusa più grave che viene rivolta al sindaco e alla sua Giunta.
Insomma perché qualcuno dovrebbe ricordarsi della Giunta Piccitto se il suo lavoro è paragonabile, né più né meno, a quello di un commissario?
Dopo due anni e mezzo di governo, i consiglieri comunali a cinque stelle hanno deciso di mettere con le spalle al muro Piccitto, il quale, adesso, non può più ignorarli, ma deve dare seguito alle loro richieste e non sono poche e neanche facili. Piccitto non ha scelta, per ben due volte la maggioranza ha fatto mancare il numero legale, bloccando i lavori d’Aula e lanciando un messaggio chiarissimo al primo cittadino.
“Gli unici intoccabili siamo noi consiglieri ed il sindaco, tutti gli altri sono e possono essere sostituiti”, questo ci dicono. Che non corra più buon sangue tra la maggioranza consiliare e l’Amministrazione è un fatto noto da tempo. Che la venuta a Ragusa di Cancelleri e di Di Maio aveva obiettivi ben precisi e di natura squisitamente politica, era ovvio. Ciò che non potevamo immaginare, invece, è che la loro visita, a molti, non è piaciuta, l’hanno interpretata come un’indebita ingerenza nei fatti nostrani. “Non è vero che va tutto bene – pare gli abbiano detto – esistono dei problemi che vanno affrontati e risolti”.
Di grillino o se volete di rivoluzionario in questa Amministrazione c’è ben poco e la novità, la notizia, è che a dirlo non siamo noi operatori dell’informazione, ma sono gli stessi consiglieri di maggioranza. Il Movimento di Grillo si è presentato agli italiani, a Roma come a Ragusa, come una forza politica nuova, dirompente, ispirata da certi valori, da una specifica filosofia. Tratti distintivi, che a Ragusa non si sono mai visti.
Piccitto è nel mirino della sua maggioranza, ma il sindaco, lo abbiamo detto, non può essere sostituito, chi a questo punto viene messo sulla graticola è Stefano Martorana (nella foto), l’assessore al Bilancio, quello che sino ad ieri era considerato l’intoccabile. Non perché sia iniziata una caccia alle streghe o perché occorra trovare un capro espiatorio, ma solo perché ha fatto il suo tempo. “Il lavoro svolto sin qui – ci dicono – è stato encomiabile. Ma adesso bisogna trovare qualcuno che non faccia più il ragioniere”.
Di cosa si lamentano? Dello sviluppo economico, praticamente un settore morto. Del turismo, anch’esso un settore abbandonato a se stesso ed ancora slegato dall’assessorato alla cultura. Bisogna ridisegnare la squadra assessoriale, ridistribuire le deleghe, progettare ed immaginare la Ragusa di domani. “Sino ad oggi abbiamo giocato – chiosano – adesso iniziamo a lavorare, altrimenti possiamo andarcene a casa”.