Elementari norme di buona comunicazione avrebbero consigliato un diverso approccio per il piano di comunicazione e pubblicità per il “Natale Barocco”.
Considerato l’avvio ritardato della manifestazione, l’esiguità dei fondi del bilancio la pretesa malcelata di attrarre flussi turistici, il web tanto decantato dai grillini sarebbe stato il mezzo, forse, più efficace per una buona diffusione del programma di eventi e manifestazioni.
Non si vuole esprimere un giudizio in corso d’opera, anche perché sarà opportuno verificare i rendiconti delle affissioni pubblicitarie e della distribuzione di materiale cartaceo, finora alquanto latenti.
Ma il programma di comunicazione, in teoria, era di tutto rispetto, con manifesti, 6×3, locandine e flyers, da soli in grado di assolvere egregiamente un piano di pubblicità, se messo in atto.
Non resta che attendere la pubblicazione di tutte le determine relative, per poter effettuare una analisi
per l’efficacia della comunicazione pubblicitaria, non trovando ancora riscontri sul sito del Comune relativamente ai flyers e ai 6×3 e ai processi di distribuzione, di cui non c’è traccia sul sito.
Si rileva, però, l’assenza totale di spazi, come indicato sullo stesso programma, in dodici giornali online della provincia e questo pone dei dubbi sull’effettiva realizzazione del piano pubblicitario.
Si è assistito ad una emissione continua di comunicati da parte dell’ufficio stampa, una decina nel giro di due settimane, si spera solo che gli stessi non siano serviti a sopperire alla comunicazione prevista ma non messa in atto.
Di certo è mancato il grosso pubblico per tutti gli avvenimenti, non si può parlare di flussi turistici attratti dagli eventi, ma piuttosto di gruppi sporadici, che tra l’altro sono sono fisiologici anche in altri periodi dell’anno; prova ne è che per nessuno degli appuntamenti è venuta fuori qualche foto a testimonianza del successo degli eventi.
Le ultime speranze sono affidate al Capodanno e agli ultimi appuntamenti prima dell’Epifania che porterà via tutte le feste e le illusioni del movimento che non c’è stato.