Su mandato della Procura di Catania la Polizia di Ragusa ha arrestato Giombattista Arangio Mazza come mandante dell’omicidio Incardona avvenuto nel 1992 a Vittoria, adesso dovrà scontare una pena di 18 anni. Suo figlio Giovanni è stato riconosciuto come l’altro mandante, è tutt’ora ricercato e dovrà scontare una pena di 15 anni.
I fatti risalgono a 21 anni fa, quando Giovanni Incardona sposato con la figlia di Giombattista fu freddato da vari colpi di fucile calibro 12, sparati da Luigi Favitta ma lo si scoprirà solo 13 anni dopo.
Le indagini si concentrarono subito all’interno della famiglia Mazza, anche perché tra i Mazza e Incardona non vi erano buoni rapporti. Pare che Incardona picchiasse regolarmente la moglie ed il figlioletto, nonché nipote di Giombattista Mazza. Quasi subito però le indagini si dovettero arrestare per mancanza di prove.
Nel 2006, la svolta. Grazie alla collaborazione di due pentiti, di cui uno si autoaccusò dell’omicidio, tale Luigi Favitta, la Polizia potè arrestare Giombattista e Giovanni Mazza come mandanti dell’omicidio. Il Favitta aveva contratto un debito con i Mazza, che non riusciva ad estinguere, questo il racconto del pentito, quando fu lo stesso Giombattista a proporre il patto scellerato: “tu uccidi Incardona ed io dimentico questi 10 milioni di euro che mi devi” e così fecero.
Condannati in secondo grado i Mazza si rivolsero alla Cassazione, che riportò il processo in appello. La Corte d’Assise d’Appello di Catania riesaminato il caso, qualche giorno fa ha condannato padre e figlio come mandanti dell’omicidio. La Polizia adesso è sulle tracce di Giovanni Mazza.