Giovanni Arangio Mazza, di 59 anni, si è costituito presso la casa circondariale di Ragusa, era latitante dallo scorso 19 dicembre. Quel giorno la Squadra mobile di Ragusa si era recata nella sua abitazione per porre in arresto lui ed il padre, Giombattista Arangio Mazza, in quanto mandanti dell’assassinio di Giovanni Incardona, un omicidio avvenuto nel 1992.
L’ordine di carcerazione era stato emesso dalla Procura Generale della Repubblica di Catania, in esecuzione alla sentenza della Corte d’Assise d’Appello di Catania. La sentenza è divenuta definitiva dopo il loro ricorso in Cassazione in data 18.12.2013.
I due, padre e figlio, avevano coinvolto nel loro progetto criminale Luigi Favitta, che accetto di compiere l’omicidio in quanto incapace di estinguere un debito di 10 milioni di lire contratto tempo addietro con i Mazza. Favitta uccise Incardona con un fucile calibro 12 in via Parma a Vittoria.
Incardona si era sposato con la figlia di Giombattista Mazza, sin da subito il rapporto tra i Mazza e Incardona fu caratterizzato da aspri dissaporti, pare infatti che l’uomo picchiasse regolarmente la moglie ed il figlioletto, questo scatenò le ire dei Mazza che decisero di eliminarlo. I sospetti degli investigatori della Polizia di Stato ricadevano subito su i due, ma ben presto le indagini arrivarono ad un punto morto per mancanza di prove. La svolta avvenne nel 2006 grazie alla collaborazione di due pentiti, uno dei quali era lo stesso Favitta.
Dopo la sentenza della Corte d’appello le indagini per catturare Giovanni Mazza, resosi latitante, non hanno avuto sosta e così questa mattina il Mazza si è costituito. Adesso dovrà scontare una pena di 15 anni.
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