Seguire la prima seduta di Consiglio comunale del nuovo anno è stato come bere dello champagne lasciato in una bottiglia aperta dalla notte di Capodanno.
Circa quindici interventi per le comunicazioni che si sono scekerati in un mare di ovvietà, con punte di sapore e profumi di aromi che a stento sono emersi in qualche intervento, come in quelli dei consiglieri Federico, Maurizio Tumino, D’Asta e Spadola. Nemmeno le due interrogazioni esaminate, quella di Sonia Migliore sullo streaming per una conferenza stampa del sindaco e quella di Giorgio Massari sulla famosa statua di Pennavaria, pur dotate di un retrogusto al peperoncino, sono riuscite a infiammare la seduta.
Argomenti scontati, nessuna polemica, nessuna critica per il Natale Barocco, qualche riferimento agli aumenti di indennità ma nessun richiamo a possibili rimpasti, solo un intervento sul Teatro Concordia, ma, non ce ne voglia il consigliere Spadola, sapeva molto di replica.
Ci ha pensato, da nobile anfitrione, il presidente del Consiglio Giovanni Iacono che ha tirato fuori dalla cantina una bottiglia di nettare eccellente, un vino generoso ma soprattutto genuino, per salvare una serata.
Il suo intervento, intelligentemente riservato al termine delle comunicazioni, pregnante per i contenuti appassionati, ha affrontato la questione della presidenza della Commissione Trasparenza, specificatamente in risposta all’intervento del consigliere Lo Destro che, in apertura di seduta, aveva esternato le sue critiche per la designazione del vertice della commissione.
L’argomento era ‘caldo’ perché, poco prima della seduta, la commissione aveva provveduto a nominare anche il segretario nella persona del consigliere Chiavola.
Lo Destro si era già mostrato critico per la scelta di una parte, sia pure maggioritaria, delle opposizioni per la presidenza, così come ha avuto modo di esprimere riserve sulla nomina del segretario, puntando il dito sui criteri di selezione e sulle procedure di nomina. La sua posizione, senza entrare nel merito e senza giudizio alcuno, appariva comunque debole non trovando riscontro di alcun sostegno, neanche da parte degli altri esponenti di opposizione che non avevano condiviso le scelte, sia pure per motivi diversi.
Le critiche per il metodo e per la procedura di nomina sono state interpretate dal presidente Iacono come un attacco personale, poco consono all’ambiente del civico consesso, e sono state rintuzzate con stile privilegiando la salvaguardia della verità e del prestigio dell’istituzione, anteposte anche a quella della propria persona.
Con passione, Iacono ha giudicato farneticanti le dichiarazioni di Lo Destro, preoccupato per lo scadimento della politica in aula, determinato da una verità piegata a interessi di parte, una verità calpestata, una verità non sostenuta dagli altri consiglieri che non hanno saputo replicare neanche ad accuse che li potevano coinvolgere. Un comportamento giudicato codardo nel momento in cui si scaricano su altri responsabilità che andavano cercate nelle stesse opposizioni protagoniste della questione.
Iacono si è mostrato rammaricato per un storia che, finora, aveva mostrato solo una fondamentale linearità, nessuna pressione per la designazione, nessuna speculazione nonostante i lunghi 5 mesi di estenuante trattativa, con le opposizioni lasciate del tutto libere di operare le scelte ritenute migliori: dopo ampia e serena consultazione delle diverse parti interessate, la scelta del consigliere Marino era scaturita dall’indicazione di ben sette consiglieri sui dieci delle opposizioni, un provvedimento, quindi, all’insegna della massima trasparenza, per restare nel tema della commissione, a cui non si adattano per nulla le illazioni, in verità per nulla appropriate, di Lo Destro, su presunti ‘pizzini’ che sarebbero circolati per dare indicazioni a chi doveva decidere, termini che, giustamente, il Presidente Iacono ha giudicato poco adatti rappresentando iniquamente una certa parte di Sicilia che, decisamente, viene aborrita da quanti coinvolti in questa spiacevole querelle.
Peccato che di queste bottiglie ne viene fuori una ogni tanto!