Durante lo scorso consiglio comunale è stato approvato un punto all’ordine del giorno che prevede la possibilità di effettuare la diretta streaming delle sedute. Proposta dai consiglieri del gruppo Cambiare per Crescere, fedeli al sindaco Vito Fornaro, anche tutti gli altri consiglieri hanno espresso voto favorevole, all’unanimità. Il fatto di poter effettuare delle riprese o addirittura una diretta streaming è sicuramente positivo. Permette di poter vedere “in presa diretta” tutto ciò che accade durante il consiglio comunale e, da questo punto di vista, non c’è niente di meglio.
Ma è possibile effettuare già dal prossimo consiglio una diretta web o girare immagini senza nessun regolamento? La questione, infatti, è proprio questa. Già durante la seduta, il dubbio è stato sollevato. Nessuno, infatti, si è dichiarato contrario alla diretta in sé ma ad esempio, il presidente del consiglio Paolo Battaglia, aveva proposto di aspettare che la bozza del nuovo regolamento fosse approvata in conferenza capigruppo, in modo da essere votata in consiglio e “normalizzare” la questione. Questo perché il regolamento originario del Comune non prevedeva questo punto essendo stato redatto, ovviamente, molti anni fa.
La domanda è questa: non essendoci ancora un regolamento attivo è possibile per chiunque, giornalista o privato cittadino, presentarsi al prossimo consiglio con videocamere o per effettuare la diretta streaming? Avendo il consiglio già deliberato, ma non essendoci un regolamento ancora approvato, come ci si dovrebbe comportare? Premesso: non esiste una risposta univoca a queste domande, ma abbiamo cercato di capirci qualcosa in più ascoltando diverse opinioni.
Maria Grazia d’Erba, segretario comunale, esprime un parere tecnico: “Il consiglio lo ha già deciso ma non ha deciso le modalità. Fino a quando non c’è il regolamento sarà il presidente a decidere le modalità e ad autorizzare”. Paolo Battaglia, presidente del consiglio, spiega: “Il regolamento originario del consiglio parla solo di emittenti televisive e radiofoniche. La bozza del nuovo regolamento è stata redatta inserendo anche il punto sulla diretta web. Senza dubbio, è possibile farla perché la seduta è pubblica, ma al momento se qualcuno chiede di fare le riprese, necessita di autorizzazione del presidente sentiti anche i capigruppo. Tutto questo problema burocratico è dovuto alla tutela della privacy. Ad esempio, le pause e le interruzione non possono essere riprese e nemmeno il pubblico presente può essere ripreso”. Battaglia, inoltre, dichiara che gli uffici preposti sono stati già incaricati a preparare le attrezzature per poter effettuare al più presto la diretta streaming da mandare sul sito del Comune di Chiaramonte Gulfi durante le sedute. Inoltre, aggiunge: “Ad oggi, se si farà un consiglio Comunale, previa riunione di martedì 21 in cui si riuniranno i capigruppo per le modifiche al regolamento e visto che ancora non è attivo, se qualcuno mi farà una richiesta convocherò i capigruppo consiliari e insieme decideremo i parametri da seguire e li autorizzeremo”. Inoltre, aggiunge: “Le opposizioni, durante quella seduta, hanno votato la diretta streaming per evitare speculazioni da parte di chi avrebbe detto che non la volevano. Ma così è come costruire una casa senza fondamenta. Una settimana in più non avrebbe cambiato niente. Il sindaco, sotto ricatto di alcuni consiglieri, fa delle cose senza seguire la giusta prassi e la giusta normativa”.
Di parere diametralmente opposto il consigliere di Cambiare per Crescere Giuseppe Savasta, il quale durante lo scorso consiglio comunale, ha presentato la proposta da inserire all’ordine del giorno e ha fortemente voluto, insieme a tutto il suo gruppo, che la proposta venisse votata immediatamente. Savasta, infatti, sostiene: “Fra le varie sentenze del garante della privacy, ve ne sono diverse che riguardano i consigli comunali. Il consiglio è pubblico, quindi il consenso è automatico ed implicito. Abbiamo temuto che la redazione di un regolamento fosse soltanto per fare una lungaggine burocratica. Il problema sono gli spettatori che non possono essere ripresi? Se le riprese le fa l’Ente (in questo caso i tecnici del Comune di Chiaramonte n.d.r.), che problema c’è?”. Secondo il consigliere Savasta, dunque, non si tratta di una “forzatura”: “ Magari c’è qualcuno che non si vuol far vedere. Non esiste la forzatura, perché la diretta doveva partire già da tempo. Forse la diretta può essere un deterrente a certi comportamenti”.