“Il movimento Cinque Stelle, Città e Partecipiamo, in barba all’esigenza tanto conclamata di tutela del paesaggio, insistono a dire no a qualunque costo senza però, per la loro manifesta incapacità di decidere, fornire risposte su come e cosa fare per sbloccare la situazione di stallo venutasi a determinare sulla questione verde agricolo. I grillini e gli alleati, al Comune di Ragusa, hanno dimostrato di essere contro le costruzioni e contro chi vorrebbe trasferirsi a vivere in campagna. Senza sentire ragioni hanno detto no ad un ordine del giorno delle opposizioni che mirava a creare i presupposti per regolamentare la materia, ripristinando per le costruzioni in verde agricolo il lotto minimo di 10.000 metri quadrati attraverso una variante al Piano Regolatore Generale”.
Non lesinano critiche all’operato della maggioranza i consiglieri Maurizio Tumino e Giuseppe Lo Destro che, insieme ai colleghi Gianluca Morando e Giorgio Mirabella, avevano firmato l’ordine del giorno respinto nell’ultima seduta del Consiglio Comunale.
“Circa due ore di dibattito non sono bastate – continuano i consiglieri – per fare comprendere ai colleghi di maggioranza che la destinazione di piano regolatore a verde agricolo, oggi, contempla la possibilità di costruire nelle campagne di Ragusa anche delle residenze per civile abitazioni. Nella considerazione che deve essere prioritaria l’esigenza di conservazione dei valori naturalistici e di contenimento del fenomeno di espansione edilizia, avevamo proposto di inserire una limitazione rispetto a ciò che oggi è consentito.
Invece, come al solito, è prevalsa la logica e la forza dei numeri bulgari, come, in passato, è stata definita da un consigliere grillino la schiacciante maggioranza consiliare che non concede nessuna apertura alle minoranze.
Ad oggi oltre 100 progetti relativi a residenze in verde agricolo aspettano di essere esitate dal Comune che, anziché agire in maniera tempestiva, tarda ad esprimersi, non fornendo risposte alle istanze dei cittadini e sottraendo alla nostra economia la possibilità di immettere sul mercato oltre 10 milioni di euro.
Non vi sono più scusanti, non è sufficiente dire che tutto è frutto di scelte passate sbagliate.
Anche se cosi fosse, il Sindaco Piccitto ha il dovere, oggi, nei confronti della città, dopo oltre 8 mesi dal suo insediamento, di fornire risposte certe. Il tempo dell’apprendistato è scaduto”.