Incuranti di quello che succede nel mondo, in Italia e soprattutto in Sicilia, gli amministratori della società per la regolamentazione dei rifiuti, meglio nota come SSR, che nasce come consorzio di comuni della provincia per gestire i rifiuti e sostituire l’ATO ambiente che è in liquidazione, stanno pensando bene di fare nuove assunzioni.
Secondo una stima effettuata dalla SSR, presieduta dal vicesindaco del Comune di Vittoria, Filippo Cavallo, non bastano le 21 unità che trasmigreranno dall’ATO ambiente e che per legge dovranno essere assorbite dalla nuova SSR, ma per fare funzionare meglio le cose occorre assumere altre 9 persone con profili più alti e ruoli dirigenti.
Non sappiamo come lo spiegheranno a Crocetta, e soprattutto a quel povero diavolo dell’Assessore Bianchi, che cerca in tutti i modi di far quadrare i conti, con particolare riferimento alla manovra finanziaria bocciata dal Commissario dello Stato.
Mentre siamo certi che alla Corte dei Conti hanno le idee molto chiare sulle somme spese dalle partecipate.
Alla Regione saranno costretti a sospendere gli stipendi di Gennaio, e sicuramente anche gli stipendi dei dipendenti degli enti locali sono a rischio, mentre per la SSR sembra che il tempo sia tornato indietro agli anni 80 quando ad ogni protesta sociale il Comune di Vittoria, e non era l’unico, rispondeva assumendo operai all’Amiu, generando un colosso occupazionale ingestibile e con bilanci in perdita non calcolabili.
Restano in piedi nel nostro sistema giuridico norme imperative che impongono limiti severissimi alla spesa pubblica, e questa società fino a prova contraria è un consorzio di diritto pubblico. Ma evidentemente la legge non è uguale per tutti. C’è chi sa applicarla meglio di altri.
E proprio sul principio della legge uguale per tutti non comprendiamo come gli amministratori siano riusciti a superare la norma meglio nota come decreto anticorruzione, ovvero il D.l. 39 del 2013 che li vedrebbe, in parte, in posizione di incompatibilità con l’incarico assunto.