Il “Codice Rosa”, è nato nell’Azienda Sanitaria Provinciale di Ragusa, uno dei primi progetti della nostra regione. Questo percorso di accoglienza, che è iniziato da soli due mesi e già ha fatto registrare ben 30 casi di denuncia, è dedicato a chi subisce violenza, non solo donne, ma anche bambini, anziani extracomunitari, omosessuali è riuscito a dare speranza alle vittime ed si sta tramutando in un punto di riferimento per tutte quelle persone che si trovano in situazioni di debolezza e vulnerabilità.
Nell’ottobre scorso, quando fu fondato, si sono sottoscritti protocolli d’intesa con la Procura di Ragusa e con tutti coloro che si sono spesi ed impegnati per la realizzazione di questa procedura “Codice Rosa”.
Oggi si è conclusa la prima giornata di formazione. Interessanti sono stati gli interventi del dott. Drago, che si è molto impegnato per la realizzazione di questo corso che ha lo scopo di formare gli “addetti ai lavori”, ad acquisire le competenze necessarie alla gestione di situazioni molto delicate come quelle del Codice Rosa. Significativo il contributo dell’avv. Rossana Caudullo, del Centro Antiviolenza Donne, che ha, ampiamente, esposto, nel suo intervento, quelli che sono gli indicatori sociali della violenza e quali le principali norme sul diritto di famiglia. Marcello Ribera, già sostituto Commissario Squadra Mobile di Ragusa, è intervenuto su quelle che sono le prassi operative per il contrasto alla violenza di genere.
Gli aspetti psicologici e le dinamiche relazionali che si innescano nelle vittime di violenza con le conseguenze che ne scaturiscono e le paure vissute dalle vittime. Quindi la necessità di attuare tecniche in grado di mettere le donne nella condizione di svelare le violenze subite. Questi gli argomenti trattati dalla dott.ssa Di Caro, psicologa e psicoterapeuta. Il dott. Aprile, dell’ASP ha illustrato la prassi applicativa del protocollo “Codice Rosa” adottato dall’Azienda Sanitaria di Ragusa.