Eleganza e invenzione. Impronte indelebili di un vicino passato. Icone che non moriranno mai. Storie di oggetti che hanno fatto la storia.
1 Reale, Zanotta: lo chiamano tavolo scheletrito. Disegnato da Carlo Mollino nel ‘46 per la Reale Mutua, questo insolito tavolo è frutto della commistione tra l’elaborata base in legno di rovere e il rigoroso piano in cristallo spesso 1,5 cm. Paragonabile ad una scultura, nasce dallo studio sulla scarnificazione delle parti strutturali e sull’alleggerimento delle sezioni dei sostegni. Prodotto da Zanotta può essere in ciliegio naturale o verniciato, in rovere naturale, tinto wengé o noce, o verniciato a poro aperto nero o bianco.
2 Cobra, Martinelli: semplicità, geometria e richiamo delle molteplici forme della natura. Questa la base del progetto che fa nascere la lampada Cobra di Elio Martinelli nel ‘68. Lampada da tavolo a luce diretta, è formata da una base girevole e da un riflettore orientabile, E’ caratterizzata da una linea semplice e da una forma geometrica inscritta in una sfera ma, con la rotazione del braccio, il riflettore assume una posizione che richiama lo testa di un cobra. In resina è prodotta nel colore bianco e per l’edizione limitata nel colore nero.
3 TS 502, Brionvega: nota come “Cubo”, è stata disegnata nel ‘62 da Marco Zanuso e Richard Sapper ed è stata messa in commercio nel ‘64. Con le sue due scocche cubiche a spigoli arrotondati, incernierate in modo da aprire e chiudere l’apparecchio, il pezzo ha consacrato il successo di Brionvega. Protagonista del panorama internazionale ed esposta nei principali musei d’arte contemporanea, come il MoMa di New York, oggi è riproposta in nuovi modelli, TS 505 e TS 522, dal gruppo SIM2 Multimedia.
4 Frigorifero Smeg: influenza l’evoluzione del gusto e crea relazioni che vanno al di là delle necessità pratiche. Parliamo del frigorifero anni ‘50 proposto da Smeg. Oggi prodotto in varie versioni, associa alla storica forma, dimensioni e colori all’avanguardia, mantenendo la più avanzata tecnologia per grandi prestazioni e massima attenzione ai consumi energetici.
5 904Vanity Fair, Frau: è del ‘30 la seduta 904 di casa Frau, nota come Vanity Fair. Vero e proprio archetipo della poltrona moderna, è divenuta simbolo della comunicazione pubblicitaria. Forme bombate, una lunga fila di chiodi su schienale e braccioli e naturalmente la pelle Frau di tonalità rosso acceso. Vanity è realizzata artigianalmente proprio come allora, con un lavoro che va dalle 4 alle 6 settimane. Colonna portante del settore arredo made in Italy, è ancora oggi un pezzo all’avanguardia.
6 Valentine, Olivetti: nata nel ‘68 dal progetto di Ettore Sottsass e Perry A. King,valse al primo il “Premio Compasso d’oro” nel ‘70. Il modello venne messo in produzione l’anno successivo, da Olivetti. In Italia è conosciuta come “La rossa portatile”. Fu importante nella storia per le sua trasportabilità: un guscio-scatola, in ABS, capace di proteggerla da qualsiasi colpo, ben fissato alla macchina grazie a due sicure di gomma laterali
da un lato e fornito di maniglia dall’altro. La Valentine è presente dagli anni ‘70 nella collezione permanente del MoMa di New York, e di quella della Triennale di Milano.
7 Boby 3 Portable Storage System, Bieff eplast: progettato nel ‘69 da Joe Colombo, il Boby 3 è un originale sistema di archiviazione portatile prodotto da Bieff eplast. Questo carrello contenitore grazie alla sua forma squadrata dall’ampia capacità di contenimento e alla sua versatilità d’uso in ambienti molto diversi è un pezzo unico. Disponibile in diverse dimensioni e confi gurazioni, Boby ha vinto il primo premio allo SMAU nel ‘71 e fa parte della Collezione permanente del MoMa di New York e di quella della Triennale di Milano.
8 Lady, Arflex: simbolo di innovazione stilistica, materica e tecnologica è stata realizzata da Marco Zanuso. Capolavoro del made in Italy è stata premiata con la Medaglia d’Oro alla IX Triennale di Milano del ‘51. Il suo segreto? Oltre a essere la prima poltrona rivestita in poliuretano espanso o gommapiuma, Lady ha introdotto il molleggio e le sottili gambe in metallo verniciato.
9 Libreria Carlton: il gusto ironico e dissacratore, l’aspetto ludico, contro la sua mera funzione, l’uso fantasioso di colori e materiali diversi, sono tra le caratteristiche che la rendono unica. Creata da Ettore Sottsass per Memphis nel ‘81, la sua inconfondibile presenza totemica anticipa la perdita di ortogonalità delle librerie. Sottsass cerca nelle forme geometriche l’arcano, l’emozione, il contatto con l’uomo e, forse, il suo creatore. L’emozione, infatti, vien prima della funzione.
10 Arco, Flos: progettata da Achille e Pier Giacomo Castiglioni, Flos la produce dal ‘62. E’ la lampada più ricercata, più desiderata, più imitata. Esposta alla Triennale di Milano e al MoMa di New York. Nel 2007 è stata il primo oggetto di disegno industriale a cui viene riconosciuta la tutela del diritto d’autore al pari di un’opera d’arte. Mai uscita di produzione è stata adeguata tecnicamente. Rigore delle linee e uso attento dei materiali. Un diff usore orientabile in metallo cromato, un arco in acciaio regolabile ed una base in marmo di Carrara da 65 kg.
10 Bocca, Gufram: sfacciatamente pop, compare nel ‘72 pronto a divenire mito. Si tratta di un omaggio a Salvador Dalì da parte di Studio 65 su ispirazione di un suo quadro del ‘35, “Volto di Mae West”, in cui le labbra della donna ritratta raffi gurano un divanetto. E’ in poliuretano espanso. Pesa 30 Kg, è lungo 2 m, alto 85 cm, profondo 80 cm ed è rivestito in morbido tessuto elasticizzato. Divenne famosissimo grazie al periodico Vogue.
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