di Maria Strazzeri
Se il colore è questione di emozioni, oggi la scelta è cruciale.
Primo universo e spazio privilegiato per la nostra individuazione. Ognuno di noi sceglie l’aspetto del proprio focolare tramite due dimensioni, una cosciente e una creativa. La dimensione ragionata ci fa preferire soluzioni pratiche, funzionali, tecnologiche, mirate al confort fisico abitativo e alla semplificazione della gestione delle attività domestiche. La dimensione creativa punta alla realizzazione di spazi che gratifichino la nostra sfera emozionale e rafforzino il nostro senso d’identità. Un concetto di Human Satisfaction traslato direttamente dalle teorie del marketing: la casa come prodotto che risponde ad un bisogno e nello stesso tempo lo supera e lo nobilita caricandolo di più alte motivazioni. Cosa, se non il colore ci colpisce a primo impatto in un ambiente? Il colore è un linguaggio in continua evoluzione, come la musica e la moda. E’ il primo fattore a influenzare l’umore e la nostra percezione. Attraverso il colore si connota la funzione dello spazio, si dimensionano gli ambienti, si comunicano soglie e percorsi. Il colore è uno strumento particolarmente complesso che merita un approfondimento per le implicazioni di carattere psicologico, filosofico, simbolico e scientifico che apporta il suo utilizzo. Il settore del cromatismo ha interessato sin dagli inizi del XX secolo differenti discipline. Dalla psicologia all’architettura, dall’arte al design, il colore è stato protagonista di studi e ricerche. Il legame tra uomo e colori è immediato e diretto perché essi hanno capacità di stimolare le reazioni, suscitare emozioni, attrarre ed incuriosire l’osservatore. Il colore trasforma, muta, inganna, dissolve ma anche evidenzia, influenza, caratterizza. Pertanto è opportuno conoscere le sue proprietà per sfruttare al massimo le sue potenzialità e al contempo evitare effetti indesiderati. Primo fattore da prendere in considerazione è la luce: la visione dei colori è possibile solo in presenza di luce che, rifrangendosi sui supporti, li rende appunto visibili. Secondo fattore è l’assorbimento/riflessione: i colori scuri tendono ad assorbire la luce; i colori chiari aumentano, invece, la luminosità grazie alla loro proprietà di riflessione. Bisogna poi porre attenzione alle superfici su cui il colore verrà applicato: superfici opache disperdono la luce in tutte le direzioni, mentre superfici lucide riflettono la luce verso direzioni precise e nette a seconda della loro lucentezza. Inoltre, su una superficie liscia e lucida, i colori appariranno più brillanti e meno piatti, mentre se si tratta di una superficie ruvida, il colore sarà più opaco. Ultimi fattori sono la proporzione e la forma: i colori chiari tendono a ingrandire gli oggetti mentre i colori scuri danno un effetto di riduzione.
Accoppiare colori e materiali differenti è un cult della moda statunitense. Da noi denominato Industrial style è ancora una tendenza estetica in via di sviluppo. Derivato dalle stesse forze che hanno creato il movimento architettonico del decostruttivismo vuole celebrare forze talvolta contradditorie. Il legno, espressione del calore e della natura e il metallo, freddo e urban si trovano a condividere lo stesso spazio. L’unione ha un risultato sorprendente. Gli ambienti, spesso concepiti come immensi loft, divengono accoglienti e armoniosi se si sa ben dosare il quantitativo dell’uno e dell’altro. Ogni pezzo mantiene la sua logica interna ma presenta connessioni pronunciate con il suo opposto. Un’aria minimal dal grande fascino newyorkese.
BLACK AND WHITE
«Il bianco e il nero hanno un loro significato, una loro motivazione e quando si cerca di eliminarli, il risultato è un errore. La cosa più logica è considerarli come dei neutri: il bianco come la più luminosa unione dei rossi, azzurri e gialli più chiari; il nero, come la più luminosa combinazione dei più scuri rossi, azzurri e gialli». (Vincent Van Gogh)
Il bianco, definito il colore senza tonalità, è insieme al suo opposto il limite ultimo di una serie di sfumature di qualsiasi colore. Sinonimo di innocenza, purezza, equità, trasparenza e onestà, ha infiniti pregi: diffonde la luce, funziona con qualsiasi altro colore, in qualsiasi contesto e non passerà mai di moda. Il suo opposto, invece, mancherà di tonalità e luminosità, assorbirà la luce senza riflettere. Il nero è il colore dell’oscuro, del dolore e della distruzione ma risulta il più idoneo in ambienti che devono esprimere sobrietà e formalità. D’altronde è visto anche come il colore del potere e dell’autorità.
CHROMATIC STYLE
I colori pastello nelle loro immense e ricche sfumature sono la moda degli ultimi anni ed occupano un posto prevalente nell’arredamento. Oltre al bianco, il verde acqua, il rosa cipria, l’azzurro mare, il beige luminoso ma anche l’imprevedibile grigio talpa: i colori pastello sono tanti, di volta in volta differenti e proprio per questo originali e mai monotoni. La caratteristica principale di queste tinte è di avere un aspetto luminoso e morbido e di essere stati usati spesso in passato, soprattutto negli anni ‘50 e ‘60. I colori pastello comunicano il tuo gusto, la tua fantasia, il tuo stile. Spesso utilizzati nel recupero dei mobili ormai datati sono adatti per rivestire divani e poltrone o tinteggiare parati.
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