“Il cantiere dell’autoporto sembra una landa. In quel luogo pare che il tempo si sia fermato. Tutto appare come pochi mesi fa”.
E’ quanto denunciano il presidente della Cna territoriale di Vittoria, Giuseppe Santocono, e il responsabile organizzativo, Giorgio Stracquadanio, che ieri hanno effettuato l’ennesimo sopralluogo. “Nelle visite cicliche che abbiamo concretizzato negli ultimi mesi – dicono entrambi – non sono state notate grandi novità. Manifestiamo una certa preoccupazione. Il primo stralcio della struttura doveva essere pronto entro dicembre scorso ma basta vedere le foto per comprendere che sono ancora parecchie le cose da fare. Perché tutta questa lentezza? Quali problemi ci sono? Più volte, nei vari incontri, abbiamo sottolineato queste nostre preoccupazioni al Rup (Responsabile unico dell’opera) ma non abbiamo mai ricevuto una risposta chiara. Abbiamo anche chiesto a che punto è l’iter progettuale del secondo stralcio dell’opera: ci è stato detto che è pronto. A noi, però, risulta che gli uffici competenti della Regione non sanno nulla del secondo stralcio. Lo diciamo forte e chiaro: la nostra organizzazione si è spesa al massimo per ottenere la realizzazione di quest’opera, siamo gli unici ad aver creduto e a credere in questa infrastruttura. Sarebbe una sconfitta, prima ancora che per noi, per l’intero territorio vedere quel luogo come una cattedrale nel deserto delle opere incompiute”. Santocono e Stracquadanio chiedono che “gli uffici competenti del Comune verifichino con attenzione il cronoprogramma che porta al completamento dell’opera. Ricordiamo le dichiarazioni del presidente della So.A.Co., Rosario Dibennardo, quando ebbe ad affermare, parlando delle interazioni che può avere l’aeroporto di Comiso a livello infrastrutturale: “In questa sinergia inserisco l’autoporto di Vittoria geograficamente strategico. E’ chiaro che l’autoporto è importante se parliamo di collegamenti. Mi auguro che il completamento avvenga nel minor tempo possibile affinché si possa lavorare in sinergia con il Magliocco”. Lo ricordiamo a noi stessi: dire o scrivere che “le infrastrutture sono tra i principali fattori abilitanti della crescita e della competitività del nostro territorio” o “le imprese scelgono di investire dove ci sono infrastrutture adeguate e funzionanti” è la cosa più facile e più ovvia di questo mondo. Se le parole hanno ancora un valore, bisogna essere conseguenti”.