Un viaggio tra le ragioni della crisi: 2) il turismo
Il turismo per Ragusa potrebbe essere una risorsa, ma non lo è o meglio stenta ad esserlo per tutta una serie di concause difficili da identificare e circoscrivere con assoluta certezza. Di sicuro il turismo ad oggi non è la voce principale della nostra economia e questa è una colpa, una deficienza, che va ripartita un po’ tra tutti i soggetti coinvolti direttamente ed indirettamente in quello che potrebbe essere l’affare turismo. Iniziamo col dire che non esiste una reale nonché organica offerta turistica, capace di dar vita ad un indotto imprenditoriale degno di nota. Inoltre, il nostro turismo è sin troppo connotato come un turismo di nicchia, che predilige quei percorsi enogastronomici a discapito del turismo cosiddetto di massa, che poi è quello dei grandi numeri. Quando riusciremo a sviluppare, in parallelo, queste due diverse tipologie turistiche il turismo potrebbe diventare, nell’arco di pochi anni, la voce principale del nostro prodotto interno lordo (Pil). Per far ciò naturalmente occorrono grosse strutture ricettive, ma anche tutta quella dimensione ricreativa fatta di locali notturni e discoteche, l’esempio di riferimento potrebbe essere ad esempio Malta, su tutto grava pesantemente una cattiva organizzazione e pubblicità delle nostre bellezze storico-architettoniche e paesaggistiche.
Iniziamo con il dire che il turismo in provincia fa registrare una crescita, timida ma costante. Sono principalmente gli stranieri e gli arrivi degli italiani, cioè il turista giornaliero, a far registrare il segno più nelle presenze. Nel 2010 le presenze totali (italiani e stranieri) nelle strutture alberghiere sono state circa 649.000, numero che sale 673.000 nel 2011, anche gli arrivi, ovvero il turista che non pernotta, fa registrare un pari incremento, passando dai 166.000 del 2010 a 175.000 del 2011.
Detto ciò non possiamo non notare alcune criticità. Dal 2008 sino al 2012 lo straniero in provincia ha speso sempre meno. Si è passati infatti dai 56 milioni di euro del 2008 ai 40 milioni del 2012. Forse questo calo è fisiologico ovvero aumentando la concorrenza fra gli operatori si sono calmierati i prezzi, come primo frutto della concorrenza e questo ha decretato la flessione, un altro elemento da considerare potrebbe essere la crisi economica.
Un altro elemento interessante è la diminuzione dei turisti stranieri che hanno scelto come prima meta la provincia ragusana, infatti se nel 2008 questi erano 82.000, nel 2012 sono scesi a 59.000 ossia questi turisti sono giunti a Ragusa dopo aver visitato le altre province. Ultima criticità e totalmente derivata dalla mancanza di un’offerta turistica allettante e consistente, è il calo del numero dei pernottamenti dei viaggiatori stranieri, che dal milione del 2008 è sceso a 664.000 pernottamenti del 2012. Questo è il turismo mordi e fuggi, meno si pernotta meno si spende, naturalmente anche nelle attività commerciali che con il turismo non sono direttamente collegate.