Finalmente la Giunta comunale ha sbloccato un milione di euro provenienti dalla Legge 61/81 per la ristrutturazione degli edifici nel centro storico di Ragusa e di Ibla. Un milione al quale va aggiunto almeno un altro milione proveniente dagli investimenti dei privati, così scrivono in una nota i consiglieri del Movimento cinque stelle.
Una vera e propria boccata d’ossigeno per le imprese del territorio, ma anche una buona notizia per la nostra città che adesso ha la possibilità di rimettersi a nuovo e non solo da un punto di vista estetico. Con questa decisione i cittadini, che già nel giugno scorso si erano iscritti nelle apposite graduatorie, potranno recarsi negli uffici competenti per presentare la domanda per beneficiare di queste somme.
Ci sfugge, invece, la precisazione entusiastica del gruppo consiliare del Movimento cinque stelle che annovera questo “risultato” come un preciso frutto della politica del Movimento. Riferendosi alla decisione della Giunta scrivono: “E’ quanto stabilito dalla giunta comunale, su precisa richiesta del gruppo consiliare del Movimento” ovvero grazie al pressing dei consiglieri pentastellati l’Amministrazione avrebbe sbloccato questo milione di euro? No, questo era semplicemente un atto dovuto, esiste una graduatoria, ci sono i fondi e perciò perché il Comune avrebbe dovuto comportarsi diversamente?
In un momento drammatico come questo, invece, dove sono decine se non centinai le imprese a rischio di fallimento, risulta strano come l’Amministrazione non abbia perso tanta tempo, in fondo questa operazione poteva esser avviata sin dal dicembre scorso quando il Comune approvò il bilancio di previsione.
Il comunicato dei Cinque Stelle, in questa occasione, fa le veci un po’ dell’ufficio stampa del Comune, da un lato perché questo non ne ha dato notizia e dall’altro perché ha un po’ il sapore e la forma delle note inviate dall’ufficio stampa di Palazzo dell’Aquila quando comunica alla cittadinanza un preciso risultato, peccato che questa nota è stata scritta dai consiglieri di maggioranza che non andrebbero confusi e non dovrebbero confondersi con il Governo della città.