L’iperrealismo di Ron Mueck Uomini addormentati, turisti in vacanza, bagnanti. Sembrano vivi, invece sono le sculture dell’artista Ron Mueck. Può piacere o non piacere, ma l’arte dell’artista australiano non lascia indifferenti. E come potrebbe, dal momento che è gigantesca e iperrealistica? sotto vedrete alcune anteprime.
Ron Mueck, nato in Australia, (nato nel 1958) è un’artista Iperrealista Australiano, che però lavora in Gran Bretagna. I primi lavori di Mueck, figlio di artigiani costruttori di giocattoli, concernevano la creazione di modelli e pupazzi per la televisione dei bambini, per la quale lavora per quindici anni conducendo programmi televisivi. In TV crea fantastiche scenografie, realizza burattini più verosimili di Pinocchi, i fanta-cyborg a grandezza naturale, lavora per il cinema e per la pubblicità, ideando fantastici effetti speciali. Nel 1997 ha esordito come artista, con una scultura “Dead Dad” (Papà morto) realizzata con silicone crudo, che imitava alla perfezione la superficie del corpo umano, proprio come succede nelle due sculture esposte in seguito alla Biennale di Venezia riscuotendo un immediato successo.
Le sculture di Ron Mueck si concentrano sulla forma umana, ritratta nei momenti più intimi, isolati e vulnerabili. Un approccio iperrealista che non manca di descrivere i sentimenti più reconditi della psiche umana, sentimenti veri, espressi con smorfie di dolore o di paura, riprodotti in grandezze esagerate, al fine di esaltarne i particolari. Lo spettatore osservando le sue grandi opere, dopo un primo senso di meraviglia e stupore, è aggredito da un misto di tristezza, imbarazzo e vergogna, come quando si viola la privacy di qualcuno. Il suo lavoro viene a tratti criticato e a tratti esaltato, ma sicuramente fa sempre discutere perché non si può restare indifferenti ad un piede gigante o a un neonato piangente riprodotto dieci volte la sua grandezza naturale. La sua scultura del ragazzo alto 5 metri è stata ospitata al Millennium Dome e successivamente esibita alla biennale di Venezia, mentre nel 2002 la scultura della donna incinta è stata acquistata dalla National Gallery of Australia. Oggi è uno degli artisti più richiesti nel panorama contemporaneo; apprezzatissimo soprattutto da quando le sue opere sono commissionate da Charles Saatchi (fondatore della Saatchi & Saatchi, la più importante agenzia pubblicitaria del mondo). In dieci anni di produzione artistica Ron Mueck ha creato 35 sculture tra le quali il gigantesco ‘Wild man’ alto ben 3,80 metri e presentato alla Biennale di Venezia, ‘Seated Woman’ del 1996, ‘Pregnant Woman’ 1997, una donna in evidente stato di gravidanza, completamente nuda, alta 2,52 metri, ‘Big man’ (1998) indicato dai critici come un perfetto esempio di solitudine, ‘Boy’ del 1999 che raffigura un bambino inginocchiato (4,90 m x 4,90 m x 2,50 m), ‘In Bed’ del 2000, lo stupefacente ‘Mother and Child’ (2001) che riproduce una donna che ha appena partorito con in grembo il proprio piccolo.
Fonte: www.settemuse.it