Il Tribunale amministrativo regionale di Catania ha sospeso la delibera del Comune di Pozzallo relativa alla Tarsu. A seguito del ricorso presentato al Tribunale dell’Associazione dei commercianti, il Tar ha giudicato ingiustificato l’aumento della tariffa riguardante lo smaltimento e la raccolta dei rifiuti, decretandone la sua illegittimità e perciò l’ha bloccata. Inoltre ha stabilito che “gli atti impugnati (dalla Confcommercio) assumono in concreto anche una dimensione lesiva immediata nei confronti degli amministrati”.
In sintesi il Tar fa un po’ di chiarezza sulla vicenda della Tarsu dando ragione a tutti quegli imprenditori che, nello scorso dicembre, si sono visti recapitare bollette salatissime, molte volte talmente alte da mettere in difficoltà le stesse imprese, che da un giorno all’altro si sono trovate a dover pagare bollette di 10 o anche di 18 mila euro. Certo ad oggi questa decisione riguarda solo i commercianti di Pozzallo, ma ciò non esclude che l’esito di questo pronunciamento possa convincere altri commercianti, di altri comuni, ad intraprendere la strada tracciata dall’Ascom di Pozzallo. “La decisione del Tar – afferma il presidente della sezione Ascom di Pozzallo, Gianluca Manenti – non solo rappresenta una nostra vittoria, e di tutti gli altri soggetti che hanno appoggiato questa vertenza, ma può aprire una prospettiva non da poco anche con riferimento ad altre comunità cittadine”.
L’Ascom di Ragusa, dal canto suo, sta studiando la sentenza e sta vagliando la possibilità di fare anch’essa ricorso al Tar. “Abbiamo registrato aumenti del 300 ed a volte anche del 400% – ci ha dichiarato Cesare Sorbo, presidente della Confcommercio di Ragusa – la legislazione in materia è estremamente confusa, sia a livello nazionale che a livello comunale, nonostante ciò l’aumento spropositato di queste tariffe non solo è ingiustificato, ma spesso è una vera mannaia per il commerciante. Sin da subito abbiamo ravvisato delle anomalie nella modulazione di questa tariffa, non si possono infatti considerare tutte le attività commerciali allo stesso modo. Ci sono tipologie e tipologie ognuna con delle proprie specificità e questo andrebbe considerato se non si vuole penalizzare interi settori imprenditoriali. Alcune aziende, per esempio, hanno delle spese aggiuntive solo per il tipo di rifiuti che producono o per la quantità stessa dei rifiuti prodotti, penso agli alimentari o ai fruttivendoli, e questo non può non essere considerato. Chiedemmo – conclude Sorbo – già in dicembre una seria rateizzazione della Tarsu per dare la possibilità a tutti di poterla pagare senza andare in sofferenza, naturalmente questa non è la soluzione, serve solo a tamponare il problema, che invece va affrontato radicalmente. La sentenza del Tar, da questo punto di vista, ci fa ben sperare. In settimana decideremo se preparare il ricorso o meno”