Conoscere il criterio con cui il Comune di Ragusa decide di sostenere economicamente le associazioni che si occupano di disabilità mentali non è dato saperlo. Ci sono differenze di trattamento ed associazioni che beneficiano di programmi ai quali forse non potrebbero partecipare, perché non hanno i requisiti e non compaiono in nessun albo regionale, ma in qualche modo partecipano a contributi specifici. Almeno così sembra all’apparenza.
Iniziamo con due associazioni, per certi versi analoghe, Alba Chiara e Piccolo Principe. Ambedue si occupano, tra mille difficoltà, di persone con disabilità psichiche, organizzano progetti ed attività e per ciò ricevono un contributo ordinario da parte del Comune. Nel 2010, nel 2011 e nel 2012 tutte e due le strutture hanno ricevuto 18 mila euro, ma nel 2013 mentre il contributo per Alba Chiara è rimasto lo stesso quello del Piccolo principe è lievitato sino a 30 mila euro, sicuramente un motivo per una tale differenza ci sarà, non lo abbiamo trovato né capito, in fondo le due determine sono l’una la fotocopia dell’altra, fatta eccezione per il contributo. Nonostante ciò siamo certi che il dirigente o l’assessore competente sapranno spiegare questo differente trattamento.
Tutt’altro discorso va fatto per l’Associazione Arthai, anch’essa si occupa di disabili psichici. Scartabellando un po’ tra le determine comunali ne abbiamo trovate due, la prima datata 31/12/2012 e la seconda datata 31/12/2013, entrambe si riferiscono alle somme da versare per l’anno 2013, rispettivamente 50.000 e 60.000 euro.
Ciò che differenzia queste determine da quelle altre due, oltre all’importo erogato dall’Ente, è il riferimento all’Area d’intervento per disabili, voluta dal Piano di Zona del distretto 44, che è costituito dall’Asp 7 e dai comuni di Ragusa, Chiaramonte Gulfi, Monterosso Almo, Giarratana e Santa Croce Camerina. Questo riferimento determina e specifica il tipo di attività da espletare, le figure professionali da impiegare nella struttura, gli obiettivi da perseguire e quindi il conseguente impegno di spesa. Le associazioni che hanno intenzione di partecipare al Piano di Zona elaborato dal distretto socio-sanitario n. 44 devono essere accreditate presso l’Albo distrettuale oltre a produrre tutta la documentazione del caso. L’Arthai non solo non compare tra le associazioni accreditate presso la Regione per occuparsi di disabilità, ma pare che non abbia neanche i requisiti per l’Albo distrettuale e perciò, in questi anni, ha lavorato con dei progetti sperimentali proprio per ovviare a queste sue mancanze. Perché?
Infine vogliamo ricordare il caso dell’Associazione di volontari “Educatori Spazio”, qui cambiamo tipologia di intervento, infatti, questa gruppo non si occupa di persone con disabilità psichiche, ma offre un itinerario educativo e formativo ad adolescenti e minori sempre all’interno del Piano di Zona del distretto socio-sanitario n. 44. Questa onlus che nel 2013 ha beneficiato di un contributo di 10.000 euro, per il 2014 ha visto incrementare il suo contributo di ulteriori 5.000 euro.
Ora senza nulla togliere alla professionalità di chi quotidianamente opera all’interno di tutte queste associazioni sarebbe interessante capire perché il Comune fa queste differenze, quale è il criterio in base al quale un’associazione ottiene più di un’altra.