Questioni che si possono considerare di quartiere, potrebbero dare il la all’attività di una amministrazione, basterebbe almeno portare una bella e colorata carpetta piena di incartamenti relativi a progetti, piani di fattibilità e proposte di convenzioni con gli enti preposti e dare vita, almeno, ad un libro dei sogni a cui la comunità ragusana, comunque, è abituata, usa com’è ad aspettare decenni su decenni, come è stato per il porto di Marina, come lo sarà per la Ragusa Catania o l’autostrada.
La giunta Piccitto sceglie invece la via della concretezza, delle cose reali, e, per fare questo, si affida al non proporre nulla, solo il futuribile progetto della metropolitana di superficie di cui non si riesce a comprendere il legame con il mantenimento in essere del passaggio a livello.
Questa è la strategia dell’amministrazione che impone ai consiglieri del Movimento una rigida posizione sulla materia attraverso la formula ipocrita dell’astensione che significa comunque bocciatura dell’atto di indirizzo presentato, a suo tempo, dai consiglieri di opposizione.
In pratica, seduta del consiglio comunale di lunedì 3 marzo quasi interamente dedicata alla discussione, inutile per quanto detto, dell’atto in questione.
Esaustivo, in merito, il comunicato emesso dalla quasi totalità dei consiglieri di opposizione, manca solo Giorgio Massari fra i firmatari, che oltre a descrivere il clima in aula, manifesta tutte le perplessità in ordine alla definizione della importante problematica:
“I consiglieri di opposizione, in merito alla questione in oggetto, riguardante il passaggio a livello di via Paestum, hanno operato una riflessione comune sugli esiti del dibattito avvenuto durante la seduta del Consiglio Comunale di lunedì 3 marzo.
L’atto di indirizzo, formulato dal consigliere Sonia Migliore, coofirmatari i consiglieri Mario Chiavola, Giuseppe Lo Destro, Elisa Marino, Mario D’Asta per il Pd, Angelo Laporta, Maurizio Tumino, Giorgio Mirabella e Gianluca Morando, avente per finalità la definizione di soluzioni alternative alla chiusura, attraverso appositi studi di fattibilità, non è stato approvato per l’astensione della maggioranza del Movimento 5 Stelle e dei movimenti alleati.
Ciò che induce le opposizioni a soffermarsi sull’esame dell’atto non è la mancata condivisione della proposta, fatto che non rappresenta una novità nella amorfa attività della maggioranza consiliare, palesemente e costantemente contraria ad ogni forma di condivisione di idee e proposte delle minoranze.
Come hanno avuto modo di esternare alcuni consigliere attraverso i loro interventi, si ritiene sarebbe stato opportuno, forse, per l’immagine dei lavori d’aula e per la città tutta, che l’atto fosse ritirato.
I cittadini hanno purtroppo avuto modo di assistere ad uno spettacolo indecoroso: già dover esaminare un atto di indirizzo ancora dopo sei mesi dalla presentazione, la dice lunga di come vanno le cose a Palazzo dell’Aquila, di come si muove la nuova amministrazione pentastellata.
E’ opinione ormai diffusa, e unanimemente da tutti riconosciuta valida, che una soluzione definitiva si deve trovare e lo si deve fare in quanto la via Paestum è arteria fondamentale, anche e soprattutto in caso di calamità naturale, nonché sede di numerose e importanti attività commerciali che sarebbero enormemente danneggiate dalla chiusura del passaggio a livello. Tutto ciò è ampiamente acclarato, lo è stato per le precedenti amministrazioni, lo è, apparentemente per la nuova compagine amministrativa e per la maggioranza che la sostiene.
Ma ciò che emerge dall’esito dei lavori d’aula depone a sfavore di quest’ultima considerazione, non solo si evince che l’amministrazione e la maggioranza pentastellata sostengono solo verbalmente la causa di quanti vogliono mantenere aperto il passaggio, ma, fatto assai grave, dimostrano che sulla problematica mancano assolutamente di qualsivoglia progettualità, in pratica brancolano nel buio più assoluto e ogni possibile soluzione è affidata solo a proposte tutte da verificare, dai tempi assai lunghi e dagli esiti anche incerti.
Ascoltare i pochi consiglieri grillini che sono intervenuti nel dibattito a sostegno e a difesa dell’amministrazione, come ormai sono soliti fare nel contesto di una gestione unitaria e condivisa delle attività consiliare e amministrativa, lascia già perplessi per le argomentazioni che vengono spacciate a sostegno dell’impegno della Giunta sulla materia: non una parola sul fatto che per il 2014, nell’ambito del piano triennale delle opere pubbliche, non è stata inserita alcuna somma in merito, solo il reiterato refrain di quella metropolitana di superficie, nelle more della cui realizzazione, forse, scompariranno, anche nel nostro profondo sud, i treni per far posto a mezzi di trasporto più evoluti, forse anche volanti.
Suscitano altresì tenerezza gli interventi dei consiglieri di maggioranza che intenderebbero rassicurare la città sugli empirici accorgimenti di sicurezza che riportano la città ai tempi del lontano West, mentre formali e isolati contatti con le Ferrovie vengono spacciati come incontri bilaterali di grande importanza e caratterizzati da sostanziale convergenza sulle cose da fare, che, invece, risulta del tutto inesistente.
La posizione dell’amministrazione, che si rileva ampiamente deficitaria in ordine all’esigenza di fatti concreti, rivela una incapacità di fondo nella identificazione di soluzioni valide e la pone sullo stesso piano delle passate amministrazioni, tanto criticate dai consiglieri grillini per la mancata soluzione della problematica, ma che, comunque, sono riuscite a mantenere aperto il passaggio negli anni. A questo punto, è lecito temere che la mancanza di proposte precise e di conseguente adeguata progettualità possa determinare provvedimenti estremi da parte delle Ferrovie, considerato anche che la bocciatura dell’atto di indirizzo potrebbe anche essere considerata, ragionevolmente, come una sostanziale accettazione dell’eventualità di una chiusura coatta del passaggio a livello, ipotesi su cui, al momento, è difficile riscontrare elementi che la possano far ritenere azzardata.
Unica nota positiva della seduta la accorta e agile conduzione dei lavori d’aula da parte del Presidente Iacono, a cui va rivolto il plauso perchè, anche per un atto di indirizzo, ha voluto concedere una tempistica allargata, per gli interventi, al fine di permettere un dibattito quanto mai articolato ed efficace, volto ad assicurare una possibile definizione delle misure importanti da attuare per la risoluzione della annosa questione.”