Da spettatore del Consiglio Comunale e dell’attività amministrativa in genere, non è che si possa essere appagati dallo spettacolo finora offerto. La maggioranza consiliare silente nella sua roccaforte di numeri bulgari, non lascia trapelare se parla poco perché non sa cosa dire o perché questi sono gli ordini di scuderia.
Gli alleati del ballottaggio sembrano svanire come neve al sole, vengono addirittura lanciati segnali, al momento tenui, di disimpegno “in progress”. Le opposizioni, nove con dieci anime diverse all’interno, sembrano un esercito di periferia, qualcuno tenta sortite in prima linea, qualcuno provvede a mantenere efficienti le armi ma mostra di non volerle usare, gli altri sono imboscati, non c’è unità nell’azione di opposizione, i sette decimi sono senza partito e senza leader e si muovono in totale autonomia.
Chi potrebbe lanciare segnali di sicurezza e di affidabilità potrebbe essere l’amministrazione grillina, ma non si comprende, ancora dopo 8 mesi, quali siano i reali rapporti con Grillo e Casaleggio: non è dato sapere se i pentastellati ragusani sono pro o contro le espulsioni dal Movimento, se propendono per il dialogo con la sinistra o mirano solo al 51 % per governare da soli a Roma, se sono contro il Presidente della Repubblica o contro Crocetta.
In questo scenario di totale incertezza, in un territorio in balia di commissari, senza leader di riferimento, nell’apatia generale che favorirà ancora una volta il voto di protesta affidato alla novità di turno, la cartina al tornasole di questa situazione decadente è la diatriba fra maggioranza e opposizione sulle bollette inevase.
Mai nella storia comunale le bollette della luce erano assurte a protagoniste sulla scena politica, nemmeno gli amministratori, forse, se ne erano mai occupati.
Non siamo arrivati al distacco della fornitura per morosità, ma lo spettacolo che si sta offrendo alla collettività non è meno indegno e vergognoso, con scambi reciproci di accuse che hanno reso la vicenda ormai stucchevole.
Non siamo al cinodromo e, quindi, non ci interessa scommettere su alcuno dei contendenti, saremmo tentati di prendere per buone entrambe le motivazioni a difesa delle posizioni, anche se i recenti rilievi dell’Assessorato agli Enti Locali che hanno dato ragione alle opposizioni, sulla irregolarità di alcune determine dirigenziali e su una delibera di giunta, accrescono i dubbi su una amministrazione che propala elementi a difesa ma è restia a mostrare i corpi del reato.
Per supportare quanto dichiarato più volte ufficialmente, e come richiesto da sempre più consiglieri delle opposizioni, e come ci eravamo permessi di suggerire noi stessi, occorre metter e sul tavolo le singole bollette, con tanto di data di arrivo e di scadenza e periodo di riferimento, unitamente alle motivazioni di chi e perché non ha provveduto al relativo pagamento.
Solo così si potrà uscire dall’impasse, per sapere chi ha ragione e chi ha torto, chi ha agito e parlato in buona fede e chi invece ha abusato del suo ruolo.
Non esistono altre vie d’uscita, l’amministrazione non potrà sottrarsi a questo che ormai diventa un obbligo, le opposizioni, singolarmente o in gruppo non possono e non devono fare un solo passo indietro, sarebbe anche l’occasione per testare la valenza e le capacità della Commissione trasparenza che, inspiegabilmente, non è stata ancora coinvolta nella vicenda.
Al momento, ogni altro commento è inutile.
Gruppo Peppe Cassì Sindaco. La rigenerazione urbana di piazza Matteotti
L’incarico progettuale affidato nei giorni scorsi dal Comune di Ragusa per la riqualificazione di basolato, arredi urbani e pubblica illuminazione...