Le cronache degli ultimi mesi hanno riportato notizie di operazioni lusinghiere della Questura di Ragusa e del Comando Provinciale dei Carabinieri che hanno intrapreso una decisa lotta contro la prostituzione, e il suo sfruttamento, in città.
Residence di Marina di Ragusa, appartamenti in vie frequentate del centro storico, via Solferino, via Ecce Homo, corso Italia, via Ibla, via Garibaldi, erano teatro di incontri a luci rosse, caratterizzati dalla presenza di ‘professioniste’ del sesso e relativi protettori e clienti di tutte le nazionalità.
Domenicane, brasiliane, ecuadoregne, protettori brasiliani e rumeni, transessuali, proprietari di vecchie case che avevano trovato la maniera giusta per fare fruttare la proprietà richiamando prostitute di altre città a cui venivano affittati gli immobili a prezzi da capogiro, avevano dato vita ad un losco giro di malaffare, stroncato grazie alle serrate indagini delle forze dell’ordine a seguito di segnalazioni diverse di cittadini, stanchi di vedere il proprio quartiere invaso dal via vai inequivocabile di clienti.
Cronache solitamente squallide, che spesso fanno venire a galla storie di sofferenza, di sfruttamento, di illeciti arricchimenti sulla pelle di povere ragazze, quasi sempre attirate nel nostro paese dall’illusione di una vita migliore.
Cronache che riportano anche particolari piccanti sulle illecite attività, sui ritrovamenti di profilattici, in grande quantità, lubrificanti, giocattoli erotici e quant’altro potesse soddisfare una clientela esigente, in alcuni casi fatta anche di professionisti e ricchi imprenditori, disponibili a sganciare forti somme per alcune ore di piacere sfrenato.
Generalmente indifferenti, all’arrivo di agenti e carabinieri, gli uomini che si intrattenevano con donne, la legge infatti non prevede per loro alcun tipo di reato, più in imbarazzo e terrorizzati dalla paura di essere scoperti dalle famiglie quelli che si intrattenevano con transessuali, come nell’ultima operazione di polizia, nel corso della quale un cliente, sorpreso con un transessuale travestito da Catwoman, aveva anche minacciato il suicidio, salvo rinfrancarsi subito non appena lasciato libero dalle forze dell’ordine.
Vorticoso, come accennato il giro di soldi, i protettori riuscivano guadagnare fino a 10.000 euro al mese, con costi irrisori per gli affitti, comunque molto al di sopra dei comuni prezzi di mercato, grazie ad una clientela composita disponibile a sborsare fino a 500 euro per singola prestazione.
I prezzi delle singole prestazioni inducono a una riflessione sul fenomeno, dal punto di vista sociale: non si pensava che Ragusa fosse teatro di un simile giro di prostituzione, oltre una decina le case a luci rosse chiuse nell’ultimo mese, un numero di ‘professioniste’ in attività abbastanza elevato per una città come la nostra, una clientela consistente che riesce a disporre di somme consistenti per soddisfare i piaceri del corpo. La presenza di diversi transessuali fa trapelare la diffusa tendenza di ricercare nuove esperienze, anche di sesso estremo, con il ricorso a travestimenti e oggetti del piacere di cui poche notizie si erano avute, finora, a Ragusa.
Il tutto stride fortemente di fronte ai dati della crisi e della disoccupazione in città: tutti i settori sono in crisi, la spesa è dappertutto contenuta, dagli alimentari all’abbigliamento, crollate le vendite di automobili, di elettronica, si risparmia anche sulle cure e sulle medicine, nei limiti del possibile, ma è innegabile che c‘è un settore che non risente della crisi.
Plauso alle forze dell’ordine è stato espresso dai cittadini e da diversi esponenti di partiti e movimenti politici, sicuramente il colpo inferto al mercato del sesso in città terrà lontani, per un bel po’, prostitute, transessuali e sfruttatori, ma si sa che il mestiere più vecchio del mondo è difficile da debellare definitivamente.