Già da tempo il nostro giornale aveva sottolineato alcune stranezze, volendo usare un eufemismo, nell’affare rifiuti, innanzitutto quel bando di 101 mila euro per la riscrittura del capitolato d’appalto, ma è mai possibile che al Comune, o in provincia, non ci siano professionalità in grado di redigere un bando ed il corrispettivo capitolato? No, per l’assessore Conti bisogna rivolgersi fuori, anzi al nord. Al bando di gara hanno partecipato 5 ditte, di cui 4 settentrionali, speriamo che il tutto non sia dettato da un vano quanto inutile sentimento “esterofilo”. Ciò si sta scoprendo adesso, però, ha dell’incredibile. Il problema è che a pagarne le conseguenze, nei prossimi anni, sarà l’intera cittadinanza.
Che Conti abbia in mente di attuare una rivoluzione nel campo della raccolta e della gestione dei rifiuti non è un segreto, ma che aveva l’idea di dar vita ad un contratto, con la ditta vincitrice, di 7 anni per un importo complessivo di 70 milioni di euro, beh questa sì che è una novità e molto poco rassicurante. Come fa notare giustamente il consigliere d’opposizione Sonia Migliore con quale coraggio si concepisce un tale progetto per un comune piccolo come Ragusa? Ragusa ha 70 mila abitanti e questo appalto costerà 70 milioni di euro, il che è già assurdo, ma il problema, volendo, non è neppure questo, ma come Claudio Conti pensa di trovare l’adeguata copertura finanziaria? Con la Tares? Con i proventi della differenziata? “Tutto ciò – dichiara la Migliore – non considerando che la consiliatura dura 5 anni, se dura, e un anno è già quasi passato”. Quindi ne restano ancora quattro e tre anni sono scoperti, “e se il prossimo sindaco decidesse di abbassare gli importi della Tares, coprendo il 100% dei costi con economie di cassa, cosa si fa con un appalto di 7 anni? Si recede dal contratto, certo, e quanto costerà – continua la Migliore – l’azione legale che la ditta con contratto di appalto farebbe nei confronti del Comune?” Troppo, lo diciamo noi.
Su tutto ciò, come fa notare la Migliore, grava come una spada di Damocle l’imminente chiusura, tra un paio di mesi, della discarica di cava dei Modicani, cosa si è fatto per ovviare a ciò? Niente, anzi si sono interrotti “i lavori della nuova discarica – afferma la Migliore – così saremo costretti a portare i nostri rifiuti nella discarica di Motta Santa Anastasia, con un aggravio drammatico dei costi sui cittadini. I ragusani – conclude la Migliore – non hanno bisogno né di rivoluzioni né di scienziati che le propongono, ma solo di scelte razionali e fattibili, con una raccolta differenziata seria ed una sana e radicale educazione alla differenziata per i cittadini tutti”.