Si è visto di tutto nella seduta del Consiglio Comunale di lunedì 10 marzo: abituale inspiegabile ritardo per l’inizio dei lavori, punti da esaminare composti prevalentemente da ordini del giorno, atti d’indirizzo e mozioni, provocazioni e scaramucce fra maggioranza e opposizioni.
Se erano assenti le teste d’ariete della minoranza consiliare, Maurizio Tumino, sopraggiunto a lavori iniziati, Lo Destro e Migliore, non è mancato lo scontro che, questa volta, ha avuto esiti inattesi e, per certi versi, che non depongono a favore di un normale andamento dei lavori consiliari. Protagonista del primo episodio è stato il consigliere Angelo La Porta che, interrotto nelle sue comunicazioni da voci di disapprovazione di consiglieri grillini, questa volta ha pensato bene di abbandonare l’aula e i lavori del consiglio.
Ciò che ha lasciato perplessi è stato l’atteggiamento del vicePresidente del civico consesso, l’avv. Licitra, che presiedeva la seduta per l’assenza del Presidente Iacono, che è rimasto quasi del tutto indifferente per le cause che hanno determinato il grave gesto.
Non è stato un episodio isolato, anche il consigliere Giorgio Massari del Partito Democratico è stato interrotto in due occasioni, polemicamente, e ha ritenuto opportuno non continuare un suo intervento, vedendosi ripreso dal vice Presidente che invece di tacciare chi interrompeva, lo invitava a non rivolgersi, nemmeno con lo sguardo, verso i consiglieri di parte avversa.
L’episodio è avvenuto durante la discussione di un semplice atto di indirizzo per l’intitolazione di una piazza al ceramista Criscione, peraltro approvato all’unanimità dei presenti.
Dopo la puntuale esposizione dell’atto di indirizzo, da parte del consigliere Maurizio Tumino che specificava, con chiarezza, il possibile superamento dei limiti per l’intitolazione a persone decedute da meno di dieci anni, c’era l’intervento del Consigliere Leggio, del Movimento 5 Stelle che, con un malcelato atteggiamento provocatorio, e ammattendo candidamente di avere ‘’pregiudizi che cerco di eliminare nei vs confronti’’, rivolgendosi alle opposizioni tutte, ribadiva, prima, inutilmente, quanto già ampiamente esposto da Tumino sui limiti dell’intitolazione, si esibiva, poi, in una reprimenda pesante, senza distinzione di colori, verso i ‘’partiti politici’’ rei, secondo il consigliere, di aver ‘’criticato e maltrattato’’ l’artista, ‘’accelerandone la sua amarezza’’ negli ultimi anni di vita, interpretando il gesto come riparatore per le ‘’inadempienze’’.
E’ stato in questa occasione che il consigliere Massari sentiva il bisogno si significare come l’artista fosse stato vicino al suo partito, intervento poi interrotto come accennato.
Dopo aver esitato solo la metà del nutrito ordine del giorno, su decisione dei capigruppo, senza particolari motivi, è stata accolta la proposta di rinvio dei lavori a data da destinarsi, quando non erano sopraggiunte, ancora, le ore 21.
Per una seduta che non presentava argomenti particolarmente delicati, tre quarti d’ora di ritardo, un abbandono dell’aula da parte di un consigliere e l’astenersi di un altro dal continuare l’intervento, per protesta contro la vice Presidenza, la fine anticipata e ingiustificata dei lavori unanimemente avallata, non depongono, certo, a favore, della componente consiliare tutta.
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