Non è ufficiale, ma poco ci manca. Ormai è qualcosa di più di una voce di corridoio, l’on. Nino Minardo è prossimo a rientrare in Forza Italia. Il Nuovo centro destra, come lui stesso ha ammesso, gli sta piccolo, specie dopo l’alleanza con il centrosinistra. Inoltre, ne siamo certi, in questa decisione ha pesato, e non poco, il fatto del non essersi sentito valorizzato da Alfano, che gli aveva promesso qualcosina in più, come ad esempio un posto da sottosegretario, una promessa smentita dai fatti, la prima volta col Governo Letta e poi con quello di Renzi. E così il meeting di Forza Italia, di una decina di giorni fa a Ragusa, è stata l’occasione per un riavvicinamento, non proprio celato, con i vecchi compagni di partito. Non è passata inosservata quella dichiarazione del senatore Vincenzo Giibino, solo apparentemente generalizzata: “In Forza Italia le porte sono sempre aperte per i moderati liberali”.
Magari qualche militante non vedrà di buon occhio il ritorno del figliol prodigo, reo di aver abbandonato la nave in un momento difficile, ma il Partito, di contro, è ben lieto di poter contare nuovamente su una personalità come quella di Nino, che non dimentichiamolo rappresenta un bacino elettorale non indifferente. Un fatto questo che non può non avere conseguenze nello scenario politico ibleo.
Innanzitutto, la fuoriuscita dell’onorevole dal Ncd praticamente decreterebbe la fine del partito di Alfano. In seconda battuta se questa scelta divenisse realtà, assisteremmo ad un ricompattamento del centrodestra in provincia. Una mossa dal tempismo perfetto visto l’imminente appuntamento elettorale delle europee, che rappresentano il primo vero banco di prova per la rediviva Forza Italia.