Finora abbiamo assistito a sedute del Consiglio comunale in cui è accaduto anche che il Presidente abbia dovuto sospendere, momentaneamente, i lavori per recuperare l’unico rappresentante dell’amministrazione, presenza minima ma essenziale per il prosieguo dei lavori. Nella seduta di ieri, martedì primo aprile, abbiamo avuto modo di constatare, all’inizio di seduta la presenza di solo 5 esponenti della maggioranza, 6 se si vuole considerare della partita l’esponente del Movimento Città. Per tutto il resto della seduta qualche altro sporadico ingresso in aula, ma nulla di particolare, tale da modificare un quadro di evidente disinteresse per i temi trattati. D’altra parte è noto l’atteggiamento della maggioranza nei confronti degli esponenti e degli interventi delle opposizioni.
Ad aggravare una situazione che sa di stantio, la trattazione di argomenti in cui vengono sollevate eccezioni importanti, con repliche dell’amministrazione, senza, però, che venga fuori un verdetto chiaro su chi ha ragione e chi ha torto. La città sente parlare di atti irregolari o addirittura illegittimi, di pareri dell’assessorato agli enti locali, di debiti fuori bilancio non sottoposti al Consiglio, di medicinali per cani pagati due volte, di procedure per la selezione di dirigenti che fantomatici cittadini hanno il dono soprannaturale di prevedere, ma nessuno può dire se si tratti di trovate delle opposizioni per cercare visibilità o di vere e proprie falle nell’attività di governo della città.
Seduta del 1° Aprile 2014 – Comunicazioni e interrogazioni
Comunicazioni dei consiglieri su diversi argomenti. Il consigliere Ialacqua, dopo aver toccato autovelox, strisce pedonali poco durevoli e mercatino delle pulci, ha sollecitato l’amministrazione in ordine alla erogazione di fondi della regione a valere sui minori trasferimenti e ha suggerito l’istituzione di apposito ufficio di progettazione ’europea’ che possa provvedere alla redazione di appositi progetti da sfruttare per i bandi della UE.
Il consigliere Maurizio Tumino ha rispolverato la vecchia questione bollette inevase, chiedendo di verificare l’ipotesi che le stesse possano essere considerate come debiti fuori bilancio che non sarebbero stati sottoposti all’approvazione del Consiglio. Inoltre ha sollecitato la Giunta, considerato che sono scaduti i vincoli preordinati all’esproprio, del piano regolatore, a provvedere alla necessaria revisione, peraltro sollecitata dai competenti uffici regionali.
Tumino si è anche lamentato dello stato di degrado delle ville comunali, argomento che è stato ripreso dal consigliere La Porta, nel contesto di un giudizio estremamente negativo sullo stato generale in cui vede caduta la città, uno stato di abbandono totale che coinvolge verde pubblico, bagni pubblici, manto stradale, pulizia delle strade, scerbatura, tutte cose per cui si attendono risposte dall’esecutivo che, purtroppo, rimane sordo alle sollecitazioni, argomenti ripresi anche dai consiglieri Chiavola e Morando.
Il consigliere Lo Destro si è soffermato sulla indifferenza della maggioranza, più intenta a contrapporsi all’avversario politico che a pensare per il bene della città, in una sorta di continuazione della campagna elettorale contro i ‘’sovversivi’’ identificati nelle opposizioni che costituiscono, ormai, la normalità del sistema.
Al riguardo c’è stata la risposta del vicepresidente del Consiglio Licitra che ha criticato gli atteggiamenti delle minoranze, più impegnate nella ricerca di visibilità che attente alle esigenze del vivere quotidiano.
Repliche e risposte degli Assessori Conti, per le problematiche relative allo spazzamento e alla raccolta dei rifiuti, e sulla discarica, sulla scia di quanto discusso, in settimana, nell’apposita commissione.
L’assessore Dimartino ha rassicurato circa l’istituzione di un tavolo tecnico per la verifica dei progetti da poter inoltrare alla Regione.
Più coinvolgenti le interrogazioni in esame, tutte poste dalla consigliera Sonia Migliore. La prima ha visto tornare alla ribalta il progetto di recupero dell’ex Cinema Marino.
Quello che una volta fu il Teatro della Concordia è al centro delle attenzioni di un folto gruppo di cittadini che intendono riportare la struttura all’originaria destinazione, per dare un Teatro alla città, nel contesto della conservazione dell’identità culturale della stessa e del centro storico in generale. La causa, portata avanti dalla Rete Civica Pro Concordia, che vede promotori un gruppo di intellettuali e uomini di cultura, capeggiati dalla prof.ssa Rosanna Bocchieri, è stata abbracciata da Sonia Migliore che ha sollecitato l’amministrazione, ancora una volta, a rivedere i suoi piani.
E, ancora una volta, per voce dell’Assessore Dimartino, è stato espresso il punto di vista della giunta Piccitto che evidenzia diverse criticità di carattere tecnico per la funzionalità del progetto esistente; nella convinta esigenza di dotare la città, in tempi brevi di spazi teatrali adeguati, viene significata l’intenzione di non proseguire l’iter per la realizzazione del teatro come attualmente concepito, pur con l’impegno di ripensare lo spazio come contenitore culturale, anche con funzione di teatro, ma con un minore impegno economico.
Per l’amministrazione Piccitto è segno di responsabilità, nei confronti dei cittadini, valutare la fattibilità, la sostenibilità e l’opportunità di un progetto con assoluta ‘’onestà intellettuale’’, non potendosi ridurre a banale presa di posizione ideologica o di mera discontinuità con quanto previsto dalle precedenti amministrazioni, la rivisitazione del progetto.
In definitiva continua la contrapposizione fra le parti, fomentata, di certo, dalla mancanza di una chiara progettualità in merito, da parte della giunta, cosa che, almeno, metterebbe un punto fermo sulla questione.
Come si accennava all’inizio, restano sospesi i contenuti delle altre due interrogazioni, l’una riguardante l’affidamento dei servizi di pulizia degli uffici comunali e giudiziari, in ordine alle tariffe di retribuzione oraria, previste dal relativo bando, l’altra le eccezioni sollevate in ordine alla gestione del canile rifugio comunale, per cui la consigliera ha rilevato una netta contrapposizione nelle dichiarazioni dell’assessore e dell’ASP, divergenza che nemmeno in Consiglio si è potuta dirimere e per cui, precedentemente la stessa Migliore aveva chiesto l’intervento della Prefettura.