Dal reportage di Cesare Pluchino.
Una nutrita folla di indigenti pomeriggio è stata ricevuta dall’assessore Brafa, detentore della delega ai servizi sociali. Gli indigenti erano accompagnati dai Sindacati, ed in particolare dalla CGIL. Il nostro giornale ha seguito con attenzione tutte le fasi poiché ha annunciato da tempo il sostegno pieno ed indiscusso alla categoria degli Indigenti, perché c’è di bisogno di provvedimenti di distribuzione di liquidità per far ripartire l’economia di base., ben aldilà di ogni indiscutibile valutazione di tipo economico, giuridico, etc..
Dapprima sono state proposte le rivendicazioni degli “assistiti” e dei sindacalisti, relative alle pretese nuove di contribuzioni che possano agevolare la conduzione della vita ordinaria, attraverso l’esercizio di lavori socialmente utili, in grado di garantire un reddito minimo per le esigenze alimentari. E lì l’assessore ha trovato spunto per potere nascondersi dietro la mancata approvazione del bilancio e dunque dei dodicesimi che non gli consentono di fare spesa oltre una determina somma, assai minima, che garantirà sussidi da euro 250 per il primo in graduatoria e fino ad euro 50, per gli ultimi.
Ma il clima caldo fin dall’inizio, tanto che l’assessore era scortato e vigilato da un nutrito gruppo di vigili urbani, che presidiavano anche la stanza del Sindaco, si è arroventato quando dalle pretese per il nuovo anno si è passati ai diritti vantati per le somme già stanziate nel 2013 e non erogate a causa di errori nei bandi, che avrebbero provocato ritardi per complicanze amministrative, forse anche giudiziarie.
L’assessore, come è solito fare tutta la Giunta Piccitto, ha subito puntato l’indice contro la dirigenza amministrativa e contro gli impiegati comunali, ma sta di fatto che a questo gioco a scarica barile nessuno più vuole giocare. Tanto meno gli indigenti, e come pare, anche qualche consigliere comunale che da tempo cerca di attirare l’attenzione sul punto.
Non è mai possibile che a pagare siano sempre gli altri, e loro che sono al governo sono immuni da vizi perché hanno la patente di persone per bene.
Forse è caso di riflettere che i dirigenti li sceglie l’amministrazione e li paga profumatamente: oltre 100.000,00 euro è lo stipendio che viene erogato ad un dirigente per poi assistere ad errori che possono compromettere l’azione amministrativa, soprattutto in casi come questo dove la tempestività del contributo, ancorchè la misura dello stesso, aldilà dei lavori sociali effettivamente svolti, è tutto.
Noi non vogliamo essere malpensanti, ma è giusto dire che molti oggi pomeriggio hanno avanzato la tesi che dietro tutti questi errori c’è una regia politica che vorrebbe ritardare ovvero compromettere le misure a favore degli indigenti evitando nuovi e più corposi interventi.
Inutile ribadire quanto sia diffuso il malcontento tra questi cittadini, anagraficamente poveri, che esasperati hanno anche tentato qualche azione eclatante, subito però sedata dagli accorti sindacalisti, che guidavano la protesta.
La riunione è stata pertanto aggiornata dopo che l’assessore, come promesso, effettuerà una adeguata verifica dei percorsi amministrativi che l’amministrazione Piccitto intenderebbe tutelare a supporto degli indigenti.
Il sospetto che abbiamo è che la prossima volta occorrerà di più che qualche buona parola.