Lungi dal voler esprimere giudizi di merito sulla vicenda del ritiro delle deleghe a Claudio Conti dobbiamo rilevare che oggi 18 aprile 2014, finalmente, dopo circa 10 mesi di amministrazione, Federico Piccitto ha tirato fuori gli attributi. Stanco di critiche, illazioni, mezze frasi e allusioni, disturbato anche da qualche articolo che, magari inconsapevolmente, stende qualche velatura sulla sua onorabilità, ha convocato un incontro con la stampa, durante il quale, affiancato da tutta la sua giunta, alla presenza di buona parte dei consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle, ha ribattuto, punto per punto, alle questioni e alle accuse sollevate. Non ha fatto altro che togliersi, anche lui, dei sassolini dalle scarpe, ma il modo in cui lo ha fatto è stato sorprendente per chi è stato abituato a vederlo sempre eccessivamente tranquillo, sereno, al limite del distacco interiore da uomini e cose che gli stavano attorno, pronto a porgere l’altra guancia a chi ne diceva di tutti i colori contro l’amministrazione.
Ben vengano i rimpasti se ci offrono la figura di un primo cittadino che porta avanti la sua azione a testa alta, difendendo il suo operato, le sue scelte, anche considerando che, come tutti gli esseri umani, ha potuto, può e potrà commettere degli errori. Sarà una fissazione, ma abbiamo visto, per la prima volta la figura del Sindaco che la gente ha votato, quello con l’aureola a cinque stelle gialle.
Un’ora e 25 minuti di arringa che è stata un atto d’accusa e non certo una arringa difensiva, tanto per sgombrare il campo da possibili equivoci sulla natura del discorso di Piccitto, che ha voluto, sin dall’inizio significare come sarebbe stata sua intenzione continuare a tenere un profilo basso nella vicenda che ha riguardato Conti, nonostante gli aspetti incredibili e surreali che ha mostrato.
Avrebbe voluto rispondere, more solito, con fatti e azione amministrativa ma resoconti, interviste e illazioni su ‘’oscuri potentati’’ che lo avrebbero manovrato, gli hanno consigliato di puntualizzare alcune cose.
Innanzitutto la madre di tutte le diatribe, la gara europea, quella dei sette anni, che, cosa da nessuno rilevata, è ancora nella fase di affidamento dell’incarico di progettazione, una fase che doveva essere completata entro gennaio del 2014 e, invece, deve ancora trovare chi si dovrebbe occupare della preventiva progettazione. Una fase che, ha continuato Piccitto, ha una complessità notevole, non solo nella redazione tecnica quanto più nel necessario coinvolgimento della città per la logistica della raccolta differenziata allargata.
Amministrare vuol dire fatti e non propaganda, del tutto falsi presunti incontri in cui sarebbe stata preclusa la presenza a Conti, reali i ritardi che hanno generato notevoli dubbi sulle capacità dell’assessore di gestire i processi da lui stesso pianificati.
Da incontri legittimi, quali quelli con il dirigente e i funzionari, di cui il Sindaco ritiene di detenere l’assoluto diritto di consultazione, anche separata, è emerso, chiaramente, che l’operato non era in linea con i programmi. Dall’incontro con i sindacati si è capito che a situazione non era sotto controllo e, cosa più grave, erano inesistenti i rapporti fra sindacati e assessore.
Il Sindaco Piccitto, a questo punto, ha contestato, con veemenza, i luoghi comuni che lo vorrebbero fare apparire come incapace, inetto, inconcludente, addirittura fanciullesco, quando, all’improvviso, viene considerato ‘’il genio del male’, protagonista di chissà quali oscuri inconfessabili disegni.
Surreale parlare di responsabilità per proroghe divenute obbligatorie alla luce dell’inconsistenza dell’azione portata avanti dall’assessore, surreale mettere sul tavolo l’allargamento della discarica, oggetto solo di infruttuosi incontri dello stesso, solo ora sbloccato dal primo cittadino dopo un apposito viaggio a Palermo.
E’ intenzione di Piccitto trattenere la delega solo per risolvere gli aspetti prioritari, quali il passaggio ATO-SRR, situazione tutt’altro che risolta, la discarica, la mini gara per la raccolta dei rifiuti, la gara europea dei 7 anni, dopo ci sarà l’assegnazione ad uno degli assessori.
Federico Piccitto si è paragonato al presidente di una squadra che, pur consapevole di avere il miglior allenatore, è costretto a cambiarlo se vede che lo stesso non ha sintonia con la squadra, una scelta che, spesso, si rivela obbligata, nell’impossibilità di sostituire, in toto, i giocatori.
Non è intenzione del primo cittadino controbattere per spirito polemico, si risponderà con i fatti, evitando di ribattere a eventuali altri interventi sulla questione.
Unico rammarico quello di aver visto coinvolto il metup, di cui fa parte il gruppo consiliare, all’interno del quale è stata presa una democratica decisione, sia pure non unanime. Tentativi inutili di delegittimazione, messi in atto da uno sparuto gruppetto di persone, in ogni caso del tutto minoritario e non in grado di influenzare le scelte condivise adottate.
Gravi, ma a questo punto marginali nell’economia della polemica, i ritardi dell’assessore sul PAES, come i rilievi negativi sull’adozione della TARES che, come ha puntualizzato l’assessore Stefano Martorana, il prof. Conti ha votato favorevolmente nella relativa seduta di giunta.
Questa la sintesi dell’intervento del Sindaco Piccitto che, successivamente, ha risposto alle domande dei giornalisti, senza mostrarsi per niente imbarazzato da nessun rilievo, evidenziando sicurezza nelle argomentazioni addotte a sostegno delle sue tesi, arrivando, addirittura a dire che la bocciatura di Conti è da considerarsi tale per l’aspetto gestionale, mentre considera intatta la sua considerazione per le competenze di quella che resta una risorsa del metup, da cui si attende, come da tutti i componenti, fattiva collaborazione e condivisione delle problematiche.
Ultima precisazione, quella di un rapporto non interrotto con Partecipiamo e Città con cui spera di condividere, presto, la progettualità, a lungo termine, che la Giunta mantiene al suo interno con rinnovato entusiasmo e voglia di fare bene nell’interesse della città.
Cesare Pluchino