Nuova interrogazione presentata dai consiglieri comunali Antonella Occhipinti (PD), Dario Cutello (PD) e Giuseppe Nicastro (Lista Salvatore Nicosia) al sindaco di Chiaramonte Gulfi: l’oggetto del contendere è l’ufficio del giudice di pace. I consiglieri, chiedono delucidazioni su una delibera dell’aprile 2013 in merito alle determinazioni sul mantenimento del giudice di pace di Chiaramonte. I consiglieri sottolineano che, nel Decreto Legislativo denominato “Nuova distribuzione sul territorio degli uffici del giudice di pace”, in attuazione all’articolo 1 della legge del 14 settembre 2011 (tabella A), risulta inserito in allegato tra gli uffici esclusi anche quello di Chiaramonte Gulfi, insieme a Comiso e Vittoria. Questi uffici, sempre secondo tale decreto, dovrebbero essere associati al giudice di pace di Ragusa (circondario di Ragusa). I consiglieri chiedono il perché si è scelto di mantenere in funzione l’ufficio del giudice di pace, considerando il citato Decreto Legislativo, con una delibera (la 135 del 29 aprile 2013). In tale delibera: “E’ stata espressa la volontà da parte di codesta amministrazione di voler mantenere l’ufficio con oneri a totale carico dell’Ente”. Cosa che, secondo quanto riportato, sarebbe: “Contrapposta ai parametri legislativi che operano in campo nazionale”. Infatti, nell’interrogazione viene sottolineata la spesa totale di mantenimento (a carico dell’ente) è di 98.289,30 euro. I consiglieri, infatti, sottolineano: “le refluenze sul bilancio dell’ente riguardano, in valore assoluto la spesa totale (personale e servizi) stimata in € 98.289.30 e che il personale in servizio presso l’ente diminuirà di 4 unità per garantire la dotazione minimale al giudice di pace”. Per questi motivi, i tre consiglieri concludono: “Considerato che è competenza del consiglio comunale discutere e approvare il bilancio comunale e che l’orientamento espresso in delibera non trova condivisione alcuna e dato il momento storico improntato alle politiche di spending rewiew appare del tutto inopportuno e per certi versi incomprensibile visto che Comuni limitrofi al nostro di dimensioni geografiche maggiori quali Vittoria e Comiso si sono adeguati alla normativa vigente, accettando la soppressione, e che Comuni limitrofi al nostro quali Giarratana e Monterosso, pur avendo la possibilità, hanno rifiutato di consorziarsi con il nostro Comune per la finalità del mantenimento della struttura”. L’interrogazione in questione potrebbe essere inserita come argomento all’ordine del giorno già nel prossimo consiglio comunale.