Un evento l’approvazione, da parte del Consiglio Comunale, della proposta di adesione alla Convenzione ONU per i diritti delle Persone con Disabilità, per la programmazione e il miglioramento delle politiche sociali.
Inserita al primo punto della seduta di martedì 6 maggio, si trattava della proposta di iniziativa consiliare ai sensi dell’art. 37 del vigente Regolamento del C.C., presentata in data 17.01.2014 dai conss. Massari e D’Asta, riguardante l’adesione del Comune di Ragusa ai principi ed alle indicazioni della convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, per la programmazione ed il miglioramento delle politiche sociali.
Un evento a tutti gli effetti, per l’importanza dell’approvazione e per i contenuti della proposta, che avrebbe meritato maggiore solennità, anche in accoglienza ai tanti esponenti delle associazioni dedicate che, gioiosamente, hanno invaso il piano nobile del Palazzo comunale per partecipare ad un momento di festa, idealmente condiviso con la città.
Ma il Presidente del Consiglio e l’amministrazione, sicuramente coadiuvati dal consigliere Massari, presentatore della proposta e strenuo sostenitore della stessa, hanno ugualmente fatto le cose in grande:
maxischermo in aula, due rappresentanti delle associazioni ai banchi dell’amministrazione per presentare l’iniziativa, diretta televisiva con sottotitolazione di tutti gli interventi.
E’ stato Giorgio Massari, ripercorrendo quanto a suo tempo illustrato in Commissione Vª , dove la proposta fu approvata all’unanimità, a enunciare le caratteristiche fondamentali della Convenzione che mira ad uniformare, la programmazione e la pianificazione delle politiche sociali del Comune.
Adottato nel 2006 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, e sottoscritto nell’anno successivo dal Governo italiano, lo schema di convenzione, alla luce dei tagli del Fondo nazionale per le Politiche sociali che determineranno un indebolimento del sistema di protezione nei confronti delle Persone con Disabilità, costituisce strumento essenziale per la tutela e la promozione dei Diritti Umani delle Persone con Disabilità che devono essere garantite per il pieno godimento, senza discriminazioni, di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali.
L’adesione è stata deliberata in Consiglio sulla base della considerazione delle difficili condizioni che le Persone con Disabilità affrontano ogni giorno, sempre soggette a discriminazioni di vario genere, e vuole garantire pari opportunità per tutti, sulla base di un nuovo approccio culturale verso la disabilità che si deve realizzare sulla base della formulazione di azioni politiche realmente inclusive.
L’adesione ha posto i principi e le indicazioni della Convenzione alla base di ogni azione politica rivolta alla Persone con Disabilità, applicandone le norme nei regolamenti, nelle politiche e nei servizi di competenza.
Finalità precipue saranno quelle di promuovere il coinvolgimento e la partecipazione attiva delle Persone con Disabilità e delle loro organizzazioni nei processi di implementazione e monitoraggio delle politiche sociali, favorendo, altresì, il coinvolgimento e la partecipazione delle stesse in tutte le fasi dei processi di costruzione delle politiche di sviluppo, comprese quelle decisionali.
Ci sarà l’impegno a promuovere l’informazione, la sensibilizzazione e la formazione al fine di favorire una nuova cultura della disabilità, basata sul rispetto dei diritti umani, la rimozione di barriere, ostacoli e discriminazioni, il sostegno alla piena inclusione e partecipazione alla vita sociale, anche attraverso specifici seminari, dibattiti, incontri con operatori socio-sanitari ed enti e istituzioni, pubblici e privati, il mondo della scuola, dell’università e della ricerca e le associazioni e le strutture culturali.
Sono state poi Gabriella Battaglia e Sonia Passalacqua, dell’ANFASS di Ragusa, a significare l’importanza del momento, atteso da tempo, che trasforma le condizioni di disabilità da condizione soggettiva a una questione di diritti dell’uomo fra cui rientra, a pieno titolo, la tutela della persona diversa.
L’accessibilità di tutto per tutti, l’adozione di accomodamenti ragionevoli, il rafforzamento del ruolo delle organizzazioni di rappresentanza ed il mainstreaming della disabilità nel processo globale di sviluppo sono le priorità su cui si fonda la Convenzione. Tali priorità sono dirette a realizzare principi fondamentali quali la dignità, l’eguaglianza e la non-discriminazione, l’autonomia individuale, la partecipazione e l’inclusione nella società, l’accettazione della disabilità come parte della diversità umana.
La Convenzione presenta un notevole valore aggiunto, in quanto integra il quadro giuridico esistente per l’effettiva attuazione del principio di uguaglianza.
E’ stato sottolineato che la Convenzione non si inserisce in un contesto di vuoto normativo, in quanto l’ordinamento giuridico italiano è già conforme alla maggior parte dei principi in essa contenuti, a cominciare dalla Costituzione che all’art. 3 stabilisce i principi di eguaglianza e non discriminazione.
La Convenzione è uno strumento concreto che consente di combattere le discriminazioni e le violazioni dei diritti umani nei confronti di tutte le persone con disabilità italiane e ne riconosce a pieno titolo lo status di “cittadini” di questo Paese.
Dopo l’intervento di molti consiglieri comunali, è stato il Sindaco ad esprimere il piacere di vivere un momento così importante della vita amministrativa della città, significando l’impegno suo e della Giunta per una sempre più realizzata integrazione delle persone con disabilità in ogni contesto della società.
Anche il Presidente Iacono, nel ringraziare gli intervenuti alla particolare e significativa seduta del civico consesso, ha voluto esprimere il piacere di tutto il Consiglio per l’irritualità della seduta che ha costituito un arricchimento per tutti i partecipanti. La qualità della società – ha aggiunto Iacono – si misura dalla qualità di vita delle persone più deboli che, però, risultano, in definitiva, le più forti in quanto sanno lottare meglio di fronte alle difficoltà di tutti i giorni. Occorre, quindi, impegnarsi quotidianamente per politiche inclusive che annullino differenze e discriminazioni in ogni ambito, annullando ogni tipo di barriera, fisica e culturale.
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