E’ come se uno stimato notabile interviene al matrimonio di un anonimo poco considerato cittadino: lo sposo e i parenti, per un attimo, vivranno di luce riflessa.
La seduta del Consiglio Comunale di Ragusa resterà negli annali di Palazzo dell’Aquila in ricordo imperituro dell’adesione alla Convenzione dell’ONU per le persone disabili. Un momento particolare, reso indimenticabile per la semplice solennità, per il livello degli interventi, per gli ospiti, per le ragazze protagoniste della coinvolgente relazione di presentazione che hanno fatto sentire tutti più eguali e senza discriminazioni. Un momento storico della vita della città che avrebbe meritato più ampia partecipazione.
Un momento solenne che doveva essere l’unico protagonista della seduta, che, in ogni caso non doveva essere accostato al consueto becero avanspettacolo delle comunicazioni.
Ma è stato un lampo di luce che ha squarciato, solo temporaneamente, la coltre di grigio che sovrasta il civico consesso.
Subito dopo comunicazioni, bagarre in aula, con i consiglieri delle opposizioni a sciorinare le solite strumentali argomentazioni che servono a convogliare gli interventi verso una decisa critica per l’operato della Giunta comunale, con qualche isolato tentativo della maggioranza di vantare i meriti dell’amministrazione, magari scivolando sulla buccia di banana di interventi e provvedimenti programmati e innescati già ai tempi, ormai lontani, della precedente.
A ravvivare l’atmosfera, la presenza, fra il pubblico, di una sparuta rappresentanza di indigenti che cercava di farsi notare sbandierando la minaccia, nemmeno tanto convinta, di una occupazione: grida, proclami, qualche appellativo di troppo lanciato mo’ di straccio, che hanno costretto il paziente Presidente del Consiglio ad una inevitabile, ma breve, prima interruzione dei lavori.
Nel bailamme della seduta, unico intervento a farsi notare quello del consigliere Mirabella che ufficialmente ha elogiato l’impegno del viceSindaco Iannucci in relazione all’organizzazione della Marathon degli Iblei, importante manifestazione anche per i suoi riflessi sul turismo sportivo in città.
E, a ben guardare, il vice Sindaco Iannucci risalta nella compagine assessoriale, escludendo il nuovo arrivato Salvatore Corallo, come unico componente che raccoglie consensi e riconoscimenti per l’attività svolta, addirittura, come in questo caso, viene ufficialmente elogiato, mentre raramente riceve critiche, meno che mai dirette al suo operato negli uffici di competenza.
Esaurite le polemiche che hanno ruotato attorno alla questione dei bandi regionali per il lavoro, fra i rilievi critici delle opposizioni e le repliche puntuali dell’Assessore Brafa e del Sindaco, che hanno evidenziato i ritardi legati, esclusivamente, secondo loro, alla lentezza della macchina regionale, si è passati alla disamina del secondo punto all’odg che riguardava il piano di alienazione degli immobili.
Un argomento che la lucidità del Consigliere Giorgio Massari ha ricondotto nell’alveo di un atto inutile, senza ricadute sul bilancio pur essendone propedeutico, che dà vita a un dibattito poco producente, con riflessi solo sul patrimonio del centro storico che, invece di essere alienato in alcuni cespiti, andrebbe valorizzato come luogo su cui intervenire, nel contesto di più ampie politiche di riuso del cuore della città.
Ma il sempre attento consigliere Maurizio Tumino, avvalendosi anche delle sue competenze professionali, specifiche nella materia, solleva la questione dell’impossibilità di poter emendare il piano, altrimenti da rinviare, oltre alla mancanza di un elenco degli immobili comunali, richiesto in Commissione ma non pervenuto, come anche ha fatto notar il consigliere Mirabella. Intervento che obbliga il Presidente del Consiglio ad una ulteriore sospensione per verificare i termini di una procedura che, come ha evidenziato, nel passato, non è stata mai contestata.
Secondo Tumino il compito del Consiglio viene esautorato, con il paradosso che, come viene detto ai consiglieri, l’atto può essere emendato, ma prima si deve approvare. Nella sua essenza, detta così, sembra una formalità, in effetti, per chi è addentro alle cose amministrative, sembra di assistere ad un film di Totò, perché si assiste al rito di amministratori e consiglieri impassibili e sicuri nelle loro posizioni, senza che si possa arrivare a capire chi dice cose giuste e chi invece mente sapendo di mentire.
Come per esempio, per il piano degli immobili da alienare: se la consigliera Federico invita a consultare il sito del Comune per poterlo leggere, è il consigliere Lo Destro che chiede che valore può avere un documento non deliberato, un mero elenco ‘esportato’ in PdF.
Se poi, a proposito di un immobile, oggetto di richiesta di acquisto da parte di un privato, l’assessore competente e il dirigente danno risposte contradditorie, è pronto il secondo per gli indigenti, pardon, la frittata.
E allora giù con le invettive che potremmo definire istituzionali, epiteti che al bar potrebbero scatenare risse, nell’aula consiliare rivestono rango di contumelia politica, tanto che, dopo un attimo, all’interno della stessa aula i contendenti parlano e sorridono come se nulla fosse.
Se non è teatro questo !
Per la cronaca, atto approvato con 15 SI, 2 contrari e 2 astenuti. Seduta rinviata per l’esame dei punti successivi.
L’8 marzo all’Hospice di Ragusa
Una cerimonia semplice, significativa e partecipata. In questo modo l’ufficio diocesano per la Pastorale della salute della Diocesi di Ragusa...