Fra i tanti risvolti del consiglio comunale, è venuto fuori un aspetto del tutto inatteso e mai verificatosi prima. Sarà il vento di novità portato dai grillini, sta di fatto che si vedono e si sentono sempre cose nuove.
Un altro motivo in più per descrivere aspetti del civico consesso poco consoni all’istituzione, attenzioni che, talvolta, sono mal digerite da qualche consigliere che giudica poco opportuno il mettere in luce aspetti non del tutto convenzionali.
E’ stato il consigliere La Porta a portare a conoscenza, nel corso del suo intervento di comunicazione, durante la seduta del Consiglio Comunale, di essere incappato in una spiacevolissima vicenda che lo ha visto protagonista assieme ad una impiegata comunale che lo avrebbe aspramente criticato per alcuni suoi rilievi sull’attività di determinati uffici comunali.
In effetti la vicenda ha del paradossale, se si è arrivati alla sfrontatezza di veder additare l’attività di controllo di un consigliere comunale, eletto dai cittadini, e, nel caso di a Porta, il consigliere che ha raccolto il più alto numero di consensi fra i trenta componenti il civico consesso, da parte dei controllati e su fatti specifici inerenti l’attività degli uffici.
Il consigliere Angelo La Porta aveva, nei giorni scorsi, diffuso un comunicato per alcune inefficienze che avrebbe riscontrato riguardo all’attività dell’ufficio idrico, con disfunzioni in relazione alla recente bollettazione che sarebbe stata emessa in notevole ritardo, addirittura pervenuta, ad alcuni, dopo i termini di scadenza.
L’interlocutrice, che La Porta conosce , ma di cui non ha voluto comunicare le generalità in aula, avrebbe infierito verbalmente contro il comunicato del consigliere, dicendo che si sarebbe potuto evitare e che sarebbero state dette bugie in ordine ad una confusione negli uffici, a detta dell’impiegata, inesistente.
La Porta ha rivendicato il suo ruolo e si è appellato all’autorità del Presidente del Consiglio per essere tutelato, certo che nel suo intervento, reso pubblico attraverso la stampa, non ha offeso la dignità lavorativa dei dipendenti comunali. Si è rivolto anche al vice Sindaco Iannucci, ritenendo paradossale che possano essere impartite lezioni ad un consigliere, da parte di dipendenti e nel corso di una occasionale telefonata.
Senza riserva alcuna la risposta del Presidente del Consiglio Iacono che, auspicando un bonario chiarimento, fra le parti, sullo spiacevole episodio, nel contesto di collaborativi rapporti all’interno dell’Istituzione, ha decisamente, e per ben tre volte, affermato che nessun funzionario o dipendente comunale può sindacare quello che dice un consigliere comunale.