90 bambini delle classi elementari dell’istituto comprensivo “S.A. Guastella” di Chiaramonte Gulfi, hanno realizzato un docu – cartone su Chiaramonte solo con l’uso degli I –Pad, grazie ad un progetto denominato “Le tre T : tecnologia, tradizione e territorio”. Ideato e creato dall’insegnante Luisa Fontanella, sono stati coinvolti gli alunni delle classi elementari, dalla prima alla quinta: hanno collaborato al progetto anche il Comune di Chiaramonte e l’istituto comprensivo “S.A. Guastella”. Luisa Fontanella, spiega: “Ogni anno abbiamo sempre fatto un progetto diverso. Quest’anno, perché non fare un docu – cartone su Chiaramonte, visto che siamo nell’era dell’I –Pad?” La tecnologia, è stata usata proprio per la realizzazione del docu – cartone, che dura circa 5 minuti: la “Apple”, infatti, ha dato in comodato d’uso ai ragazzi d’uso 9 I –Pad. Grazie all’utilizzo di semplici applicazioni come Puppet Pals, Tellagami e Sock Puppet, i ragazzi hanno realizzato un piccolo documentario a cartone animato in cui si parla di Chiaramonte: viene raccontato, infatti, attraverso due fantomatici personaggi di nome “Chiara” e “Monte” la storia di questa terra. Il docu –cartone potrebbe essere proiettato in estate o a settembre. E la tradizione, com’è stata rappresentata? In questa settimana, i ragazzi hanno visitato a turno le tre società di Chiaramonte: la società operaia di mutuo soccorso “Umberto I”, la società operaia di mutuo soccorso “Vittorio Emanuele III” e il Circolo di conversazione. Le visite, sono state effettuate nei giorni di martedì, mercoledì e venerdì. Ieri, abbiamo seguito le classi IV e V – A, B e C. La prima società visitata è stata la “Vittorio Emanuele III”, presieduta da Giovanni Molè. I bambini hanno chiesto il significato di “mutuo soccorso” ed è stato spiegato loro che se un socio si trovava in difficoltà economiche, veniva aiutato finanziariamente. Fondata nel 1901, oggi conta ancora più di 300 soci. L’attività di queste società erano (e sono tutt’ora) di tipo ludico: i membri, infatti, si riuniscono principalmente per giocare a carte, ma anche per leggere il giornale, discutere di politica o dei fatti del giorno. Una particolarità: in questo circolo, non possono essere ammesse allo stato di socie le donne. Successivamente, i ragazzi hanno visitato la società “Umberto I”. Anche questa società è stata fondata nel 1901 ed ha circa 330 soci. Lo statuto di questo circolo, invece, prevede l’ingresso di socie donne. Essendo una società artigiana, il protettore è San Giuseppe. Una statua lignea del Santo, infatti, viene custodita all’interno della società e il 19 marzo viene officiata addirittura la messa all’interno del circolo. Anche lo scopo di questa società è principalmente ludico: i soci, si riuniscono per giocare a carte, a biliardo o a calcio balilla. All’interno della società, infatti, sono presenti due biliardi di cui uno di forma ottagonale realizzato artigianalmente, unico nel suo genere. Ultima tappa al Circolo di conversazione di via Corallo. Il presidente Luisa Fontanella, spiega che l’entrata dei membri all’interno del circolo era decisa con dei bussolotti bianchi e neri. Se prevaleva il bianco, il potenziale socio veniva accettato. Un tempo, il circolo era interdetto alle donne che potevano entrare solo durante le feste. Oggi, come dimostra la stessa elezione di Luisa Fontanella a presidente, tale divieto è ovviamente venuto meno. Probabilmente, il circolo è uno dei più antichi di tutta la Provincia, essendo stato fondato nel 1872. Ed essendo di proprietà di tutti i soci, non è possibile venderlo. Attualmente, gli iscritti sono 44. Anche qui, i ragazzi hanno potuto giocare a boccette e fare domande al presidente. Il materiale di queste giornate di visite, in quanto rappresentativo della tradizione, confluirà all’interno del docu – cartone.