Una delegazione di cittadini chiaramontani residenti in Contrada Mortilla e zone limitrofe, ha protestato stamani allo sportello “Qui Enel” che si trova all’interno del Municipio. La corrente elettrica, infatti, manca in questa zona dal 6 maggio, provocando gravissimi disagi sia alle tre famiglie residenti che alle 20 aziende agricole che al momento sono praticamente bloccate. La causa? I furti di rame, ormai vera e propria piaga del territorio che provoca immensi disagi ai cittadini e alle aziende. La protesta, assolutamente pacifica e sacrosanta, è iniziata intorno a mezzogiorno: circa 10 persone hanno occupato, simbolicamente, lo sportello informativo. Giuseppe Vicino, uno dei cittadini presenti alla protesta, spiega: “Chi pagherà i danni della mia azienda? Dall’Enel non abbiamo avuto nessuna risposta”. Giorgio Di Quattro, altro cittadino presente alla protesta, si definisce “un agricoltore infuriato” e spiega: “Non sappiamo più a chi rivolgerci. Abbiamo fatto le segnalazioni all’Enel ma non abbiamo avuto alcuna risposta. Cosa dobbiamo fare?”. Poco dopo, è arrivato anche il sindaco Vito Fornaro, l’assessore Alessandro Cascone e il comandante dei Carabinieri della stazione di Chiaramonte, Alberto Bruno. Il sindaco aveva già raccolto la prima istanza di questi cittadini il giorno in cui l’energia è venuta a mancare, ovvero il 6 maggio e aveva segnalato tempestivamente il problema al Prefetto di Ragusa. Secondo quanto si è potuto apprendere, il cavo rubato sarebbe lungo circa 80 metri, praticamente due campate di palo. Il comandante Alberto Bruno, specifica: “E’ stato attivata una task force a livello nazionale che sta studiando la problematica dei furti di rame. Il problema, infatti, è capire dove il rame rubato viene venduto e quindi individuare la filiera”. Lo sportello di Chiaramonte, è soltanto informativo. Il punto Enel più vicino, invece, si trova a Ragusa. Il problema principale sottolineato dai manifestanti, infatti, è il totale silenzio da parte dei vertici dell’Enel e, per questo, si chiedono risposte in tempi rapidi. Il sindaco e i manifestanti hanno, infine, raggiunto un accordo: è stata inviata una richiesta al Prefetto di Ragusa per sollecitare un incontro nel più breve tempo possibile fra il sindaco, i residenti e i vertici dell’Enel.