Arrestati altri tre scafisti: sono egiziani e responsabili dello sbarco di 435 migranti. Il comandante dell’equipaggio, è stato tradito dal pianto del bambino che aveva preso in braccio per fingersi siriano. Eseguiti i fermi di MOUHAMED ABOU SAADAM Ramadhan nato in Egitto nel 1988, EL SAYED Jalal nato in Egitto nel 1985 e SAYED MOUHAMED ALI Hameda nato in Egitto nel 1995, accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Alle ore 12.03 del 23 maggio, la Nave Militare “COMANDANTE FOSCARI” della Marina Militare Italiana a seguito di una telefonata di soccorso da parte di un telefono satellitare ha avvistato un natante privo di bandiera e di sigla di identificazione. I migranti soccorsi sono 435, di cui 115 uomini, 56 donne e 264 minori di nazionalità siriana ed egiziana. I migranti, una volta a terra, sono stati suddivisi in gruppi: i siriani al centro di c.da Cifali a Ragusa e gli egiziani presso i locali del C.P.S.A. sito all’interno dell’area portuale al fine di sottoporli alle difficoltose e delicate fasi di identificazione da parte di personale del Gabinetto Provinciale di Polizia Scientifica della Questura di Ragusa, del Servizio Polizia Scientifica della Direzione Centrale Anticrimine di Roma e dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Ragusa. Gli scafisti hanno tentato in tutti modi di fingersi siriani , ma gli investigatori sono stati molto più abili anche grazie al pianto disperato di un bambino. Proprio il comandante del peschereccio, ovvero dell’equipaggio di scafisti, ha minacciato un giovane siriano, padre di un bambino di poco più di un anno, di dargli il figlio per potersi così mischiare tra loro. Il padre, intimorito, ha dato il figlio allo scafista ma il comandante non aveva fatto i conti con il neonato che ha iniziato a piangere in modo disperato attirando così l’attenzione dei Poliziotti. Uno degli Agenti, avvicinandosi al bambino, ha notato che non vi era somiglianza tra padre e figlio e quindi, considerato il pianto, grazie ad un interprete della Polizia Giudiziaria, è stato chiesto se il minore avesse bisogno di cure mediche. È stato in quel momento che lo scafista si è tradito con un semplice “no grazie”, dal quale l’interprete ha capito subito che, evidentemente, non era siriano. Immediata la reazione del padre che ha ripreso il figlio in braccio e ha spiegato l’accaduto consentendo così agli Agenti di catturare subito lo scafista e separarlo dagli altri portandolo a bordo di un’auto di servizio negli uffici di Polizia presso il C.P.S.A. Sino ad oggi, sono stati arrestati 44 scafisti dalla Polizia Giudiziaria.