La drammatica situazione del sistema penitenziario italiano interroga continuamente istituzioni e società civile su quali risposte dare a quella che è ormai diventata un’emergenza cronica.
La rieducazione del condannato e il suo reinserimento sociale, secondo il dettato dell’articolo 27 della Costituzione, può avvenire soprattutto attraverso lo strumento fondamentale del lavoro.
Anche una migliore e più ampia applicazione delle misure alternative alla detenzione in carcere può contribuire ad un maggiore rispetto dei diritti di chi ha subito una condanna penale e a ridurre drasticamente il fenomeno della recidiva.
Su queste tematiche si discuterà nel seminario COLTIVARE LA LIBERTA’: CARCERE, LAVORO E STRATEGIE DI INCLUSIONE SOCIALE che si terrà a Siracusa il 30 maggio e a Ragusa il 31 maggio.
Il seminario si svolge nell’ambito del progetto Coltivare la Libertà che si propone di sviluppare percorsi di reinserimento socio-lavorativo per persone in esecuzione penale esterna.
Tra i relatori saranno presenti la presidente della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, on Donatella Ferranti, e il capo del DAP (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria), Giovanni Tamburino. Parteciperanno al seminario anche alcuni direttori di istituti penitenziari e i rappresentanti di cooperative sociali impegnate all’interno delle carceri di diverse città italiane come Padova, Roma, Torino, Milano, Trani, Siracusa e Ragusa.