E’ stata una gioia per tutti, ma soprattutto per Lei, per la sua mamma, che si nascondeva tra il pubblico per andarla a vedere, per darle quella carezza da lontano che l”avrebbe fatta sentire a casa, che le avrebbe ricordato quello che a casa aveva lasciato, e quanti sacrifici avevano fatto tutti per consentirle di vivere questo sogno.
Il canto è come uno sport: va allenato. Occorre pertanto non solo il talento, che è indispensabile, ma soprattutto allenare il tuo corpo per fare uscire questo fiato magico che tocca le corde vocali costruendo un suono speciale…la bellissima voce che ci ha incantato tutti.
Ma Lei ci ha creduto fin dall’inizio, ha studiato, ci ha perso tempo, tutto quello che aveva, e soprattutto tanta fatica. Ha capito che quella era la sua strada, forse l’unica strada per dare una via di uscita anche alla sua famiglia. La sua famiglia è una famiglia umile, di gente perbene, di lavoratori, che guardano in faccia la dura realtà economica tutti i giorni, e fanno i conti anche con i giorni quando il lavoro viene a mancare, ed il padre di famiglia fa fatica a portare a casa quanto serve. Eppure lei ha continuato perché la sua famiglia ci ha creduto come lei.
Immagino quante critiche dai vicini e dai parenti, e quante frasette dette sottovoce innanzi a tutte le difficoltà, avrà dovuto sopportare questa ragazza mentre studiava per il canto. Ma Lei con questi occhi grandi e con questo cuore grandissimo che traspare appena apre bocca, ci ha creduto, è andata avanti ed ha vinto.
Brava, veramente brava.
Ma l’augurio più grande noi lo facciamo al padre ed alla madre, perché niente viene dal niente e quello che di buono fanno questi ragazzi parte da quello che la famiglia ti ha saputo dare: bravissimi.
Un augurio speciale al suo maestro di canto, talentuoso professionista ragusano che ha saputo vedere questo germoglio questo seme che era in lei, ed è riuscito nella difficile gestazione.
E bravi sono stati anche questi amici che l’hanno sostenuta. Mi raccontano di trasferte notturne per andare a Roma, partecipare alla trasmissione e subito scendere in autobus. Bravissimi anche voi.
Vorrei sentir cantare questa giovane l’inno nazionale nella serata di esordio dell’Italia ai mondiali, innanzi ad un maxi schermo montato in Piazza Libertà e davanti a tutta Ragusa che avrà voglia di applaudire questa giovanissima vincitrice.. E’ un desiderio, ma se qualcuno ha orecchie per sentire…