Con ritmi sempre lenti, senza trionfalismi, in maniera adeguata alla sacralità dell’iniziativa in particolare, si muove qualcosa nel delicato e importante settore del turismo.
Firmato, nella mattinata di venerdì 30 maggio 2013, il protocollo d’intesa tra la Diocesi di Ragusa e il Comune per la fruizione turistica dei beni ecclesiastici della città.
L’accordo mira ad un funzionale utilizzo, in termini turistici, delle Chiese più importati della città, molte delle quali fanno parte del famoso piano di gestione allegato alla candidatura UNESCO e per cui, erroneamente, vengono definite, spesso, anche sulla segnaletica ufficiale, beni patrimonio dell’umanità o dell’UNESCO.
A rigor di termini, non sono nemmeno beni della città, ma della Diocesi, che ne detiene la proprietà, cosa che ingenera, solitamente, anche in altre città, inutili polemiche sul fatto che un turista possa trovare una Chiesa non aperta.
In funzione di queste distinzioni, tenendo conto delle legittime esigenze della Diocesi in termini di adeguata custodia e sorveglianza degli immobili e degli addobbi di pertinenza, considerati i costi aumentati per garantire le spese generali prolungando l’orario di apertura, si è lavorato per pervenire alla redazione di un apposito accordo in base al quale il Comune di Ragusa si impegna a contribuire alle spese che devono essere all’uopo sostenute.
Il protocollo d’intesa impegna la Diocesi a consentire le visite a scopo turistico di 11 Chiese, per il periodo dal 1° giugno al 31 ottobre dell’anno in corso, assicurando l’apertura oltre gli orari ordinari per quelle in cui si svolgono regolari funzioni religiose e per orari straordinari per tutti gli altri edifici religiosi.
Saranno così assicurati 153 giorni di apertura, per un totale giornaliero di 50 ore, a fronte dei quali il Comune ha stanziato la somma di € 55.000.
Verrà garantita, inoltre, la presenza in loco di personale qualificato con sufficiente conoscenza della storia locale e, soprattutto, di almeno una lingua straniera.
Le Chiese per cui sarà prevista l’apertura, sulla base del protocollo firmato, sono la Cattedrale di San Giovanni, la Chiesa del Collegio di Maria SS Addolorata (la Badia), la Chiesa delle Anime SS del Purgatorio, la Chiesa di San Rocco, la Chiesa di Maria SS dell’Itria, il Duomo di San Giorgio, La Chiesa di San Giuseppe, la Chiesa di San Giacomo, la Chiesa di Santa Lucia, la Chiesa della Maddalena. La Chiesa di San Filippo Neri sarà aperta su richiesta di gruppi, collegata alla fruizione della Chiesa delle Anime SS del Purgatorio.
Sono stati Don Peppino Antoci, Rettore del Seminario e Responsabile dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi, e il Sindaco Federico Piccitto a imporre la firma sul protocollo, alla presenza dei giornalisti, sotto l’occhio compiaciuto dell’Assessore Stefano Martorana che ha lavorato, incessantemente, per arrivare alla stesura dell’accordo definitivo, in tempo utile per l’avvio della stagione turistica.
Il Sindaco Piccitto ha messo in risalto l’adeguamento dell’offerta, anche in termini di ore disponibili per le visite, e ha ringraziato Padre Antoci per la proficua collaborazione.
Don Peppino Antoci ha auspicato una sempre maggiore fruizione dei beni ecclesiastici e ha voluto sottolineare l’impegno, anche dell’Ufficio della Pastorale per il Lavoro, per una iniziativa che offre anche opportunità di lavoro per giovani opportunamente formati. Il prelato ha voluto evidenziare l’interesse della Chiesa a mettere in luce, oltre agli aspetti prettamente culturali e turistici, quelli che attengono alla catechesi, per cui c’è stata particolare attenzione nella formazione del personale addetto.
L’Assessore Martorana, coadiuvato dalla responsabile dell’ufficio turistico, dott.ssa Maria Antoci e dal capo ufficio stampa dott. Pino Blundo, ha illustrato i termini del protocollo, che costituisce il primo tassello di un vasto programma che mira a ottimizzare la fruizione del grande patrimonio artistico-architettonico della città, in una ottica di programma che guarda ad una apertura che si possa protrarre per tutto l’anno, nel contesto di politiche turistiche mirate alla destagionalizzazione.