Sono iniziate oggi le solenni festività in onore di Maria SS. delle Grazie. Stamani, così come vuole la tradizione, il simulacro della Vergine della Grazie è stato trasportato, rigorosamente a spalla, dal santuario sito alle pendici del monte Arcibessi fino in Chiesa Madre. Per nove giorni, la Vergine sarà “ospite” della città di Chiaramonte per poi ritornare, il decimo giorno, verso il proprio santuario.
Forse non tutti conoscono il significato profondo di questa festa. La tradizione vuole che, nel 1577, una terribile pestilenza si sia abbattuta sulla città di Chiaramonte. Il popolo chiaramontano, da sempre devoto alla Vergine Maria, ha chiesto l’intercessione della Madonna delle Grazie. Una piccola fonte di acqua purissima sarebbe sgorgata proprio dal monte Arcibessi, salvando la città dalla pestilenza che, in poco tempo, scomparve. Per questo motivo, nel 1616, sarebbe stata edificata la chiesa votiva che oggi si trova proprio nel cuore della splendida pineta di Chiaramonte.
Il simulacro della Madonna delle Grazie, invece, sarebbe stato costruito intorno al 1645. Alle ore 10.00, il simulacro ha lasciato il proprio santuario per dirigersi verso la città di Chiaramonte. Il percorso è di circa 4 chilometri. La prima sosta avviene al cimitero: qui, infatti, vengono benedette le anime dei defunti. Successivamente, la Vergine viene portata presso la chiesa di San Giovanni Battista. Infine, l’arrivo trionfale in piazza Duomo: intorno alle 11.15, i portatori hanno iniziato il tradizionale “trasi e niesci”: una leggera flessione del simulacro ha provocato un tuffo al cuore a tutti i fedeli presenti stamattina in piazza ma per fortuna si è trattato solo di un momento.Il “cuncursu” si svolgerà questa sera alle 20.00.
Non è un segreto per nessuno il fatto che questa festa richiama meno devoti rispetto alla festa della Madonna di Gulfi: nonostante il novenario si svolga allo stesso modo e nonostante la festa sia stata spostata dal giovedì (giorno in cui originariamente avveniva la “calata”) alla domenica, rimane una festa “per pochi intimi” anche se oggi, oggettivamente, i fedeli sono stati numerosi sia al santuario che in piazza Duomo. Forse, una devota presente oggi in chiesa, ha colto pienamente il fascino che questa solennità continua ad esercitare: “Questa è una festa tutta nostra”, spiega, e mentre parla rivolge lo sguardo verso la statua marmorea della Vergine.