Arrestato un altro scafista: ha portato in Italia un peschereccio pieno di donne e bambini che, durante la traversata, non hanno ricevuto né acqua né cibo. La Polizia Giudiziaria esegue il fermo di EL HAMDI Abd El Karim, nato in Tunisia nel 1980 in quanto responsabile del delitto di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Il 31 maggio, alle ore 23.00 circa, la nave mercantile “North Guardian” è stata inviata in acque S.A.R. libiche al fine di trarre in salvo numerosi migranti che si trovavano a bordo di un fatiscente peschereccio che stava imbarcando acqua. Il comandante della nave mercantile nonostante avesse delle importanti merci deperibili a bordo dirigeva (così come prevede il codice della navigazione) nel punto di mare segnalato e soccorreva tutti e 266 migranti.
Alle ore 03.00 del primo giugno, su disposizione delle Autorità Italiane, la nave mercantile è arrivata al porto di Pozzallo. Dopo il fermo dei 5 scafisti tunisini, avvenuto poche ore prima, gli operatori hanno iniziato subito le indagini sullo sbarco dalla nave mercantile. A bordo del mercantile i sospetti sono ricaduti subito su un giovane tunisino: dopo poche ore di interrogatorio e in presenza dell’avvocato, lo scafista ha confessato ed il tutto è stato confermato dai testimoni, sempre fondamentali per questa attività.
I migranti hanno raccontato di violenze durante la permanenza nei centri di reclutamento in Libia per poter partire per il viaggio in Italia. Al termine delle indagini durante 20 ore gli investigatori hanno appurato che in questo caso i migranti sono partiti tutti dalle coste libiche e che l’organizzazione composta da cittadini libici e siriani ha incassato centinaia di migliaia di dollari.
Ogni migrante ha pagato in media circa 1.500 dollari (i siriani hanno pagato molto di più rispetto agli altri) per un totale di circa 400.000 di dollari che sono andati quasi tutti agli organizzatori ed una piccola parte allo scafista. Sino ad oggi, solo nel 2014, sono stati arrestati 51 scafisti dalla Polizia Giudiziaria a Pozzallo.