Una notizia che non avremmo mai voluto dare quella della morte della piccola Rita Lorefice, la bimba di 2 anni e mezzo modicana, affetta dal morbo di Niemann Pick che nei mesi scorsi era stata tra i 34 pazienti sottoposti al trattamento con staminali mesenchimali del metodo Stamina agli Spedali Civili di Brescia. Un traguardo raggiunto dai suoi genitori a suon di carte bollate, tribunali, ricorsi e sentenze.
Lei ha smesso di soffrire ma lascia una mamma e un papà immersi nel dolore.Hanno attraversato l’Italia e decine di reparti ospedalieri per darle una speranza di vita concludendo la loro corsa in terra lombarda per quella terapia tanto contestata.
Dopo le infusioni avevano, con le lacrime agli occhi, notato e raccontato i progressi della piccola. Rita aveva cominciato la Sua conquista verso piccole abitudini quotidiane, che per Lei erano veramente miracolose (come alimentarsi col cucchiaino o riposare la notte); anche i medici hanno certificato questi miglioramenti che per una bimba nelle sue condizioni erano davvero insperabili.
La mamma e il papà di Rita hanno più volte fermamente dichiarato che quei benefici erano da attribuire proprio alle staminali di Vannoni, perchè si manifestavano solo dopo le infusioni.
Rita aveva cominciato la terapia con le staminali nel marzo 2013.
La terapia prevedeva 5 somministrazioni, ma a gennaio 2014, quando Rita avrebbe dovuto ricevere l’ultima somministrazione, il trattamento era stato sospeso a causa del blocco alle cure.
Le sue condizioni si sono via via sempre più aggravate. E’ stata sottoposta ad ossigenoterapia già da marzo, alimentata con un sondino naso gastrico ed è stata più volte ricoverata d’urgenza.
Qualche settimana fa la madre aveva lanciato un appello disperato e si era schierata contro la comunità scientifica che sconfessa il metodo Vannoni pur in assenza di altra alternativa terapeutica per molte gravi patologie, come quella della bimba.
Finalmente, pochi giorni fa (il 27 maggio) un giudice del tribunale di Ragusa aveva firmato un’ordinanza imponendo al direttore degli Spedali Civili di Brescia, di trovare entro 5 giorni camici bianchi disposti a praticare le infusioni data la necessità della “immediata ripresa del trattamento”. L’ennesimo giudice aveva riconosciuto il diritto di Rita a provare le staminali, a tentare di sfuggire alla morte, aveva riacceso la speranza dei genitori, ma questa volta Rita non ce l’ha fatta, nonostante la sua voglia di vivere e l’incessante lotta dei suoi genitori.
Nella pagina facebook “Gli occhioni di Rita” i genitori hanno raccontato giorno dopo giorno la loro lotta e hanno più volte sottolineato il fatto che l’indifferenza uccide più di ogni male, oggi , su quella pagina si legge solo una triste frase “i tuoi profondi occhioni neri adesso brilleranno intensi più che mai da lassù”.
I funerali di Rita verranno celebrati domattina alle 10 nella parrocchia “Sacro Cuore” di Modica.