Maggioranza del Movimento 5 Stelle incapace di mantenere il numero legale e di sostenere l’amministrazione: è quanto accaduto nella seduta del consiglio comunale di martedì 3 giugno.
Finale della seduta orchestrato dai consiglieri Maurizio Tumino, Peppe Lo Destro, Sonia Migliore e Gianluca Morando che, rimasti soli a rappresentare le opposizioni, sono riusciti a far cadere in fallo una maggioranza che, pur con la presenza del Presidente del Consiglio Iacono e del consigliere Ialacqua non riesce a svolgere il suo ruolo in maniera dignitosa. Non solo non si è potuto votare l’atto, ma dopo la canonica ora di interruzione, erano solo due i consiglieri del Movimento 5 Stelle presenti, Castro e Stevanato.
Si è assistito quindi ad uno spettacolo indecoroso con i pentastellati che hanno preferito far ritorno a casa, piuttosto che assolvere al loro mandato, rimandando al pomeriggio di mercoledì 4 giugno il prosieguo della seduta che si preannuncia, anche per i temi da trattare, altrettanto calda. Basti pensare che il punto all’odg, dopo aver esitato quello rimasto alla votazione, è quello riguardante i fondi della Legge su Ibla, a meno che i consiglieri non trovino qualche escamotage per sottrarsi al ruolo conferitogli dalla città.
Ma cosa c’era di tanto delicato nell’ultimo argomento esaminato ?
Si trattava della variante al PRG per la realizzazione di strutture alberghiere, secondo la manifestazione di interesse, a suo tempo, inoltrata ai sensi di una apposita delibera consiliare del 2012.
La contrapposizione per un atto preesistente, regolare, voluto dai rappresentanti della città, atteso dalle forze imprenditoriali e auspicato per lo sviluppo turistico del territorio che la nuova amministrazione, in nome di un risparmio del suolo, specie di quello agricolo, in assenza di adeguata preventiva programmazione, non si sente di portare avanti.
Un confronto tra due visioni diverse del turismo, dell’ambiente, delle politiche urbanistiche, delle infrastrutture turistiche che determina, comunque uno stallo nel processo di crescita e sviluppo della città.
Tutte legittime le posizioni, anche quella dell’amministrazione, secondo le opposizioni, ma a patto che si provveda ad annullare la delibera consiliare del 2012 e ci si preoccupi di restituire alle ditte interessate ai progetti le somme a suo tempo richieste come anticipazione.
Una posizione difficile quella dell’amministrazione, pur legittima e, sotto certi aspetti condivisibile sul piano ambientale che, però, richiede posizioni esplicite e atti consequenziali, anche sotto l’aspetto programmatico, per dare risposte secondo quanto proposto alla città anche nel programma elettorale.