A distanza di un anno dalla formazione della grande coalizione che sosteneva la candidatura di Giovanni Cosentini a Sindaco della città, di cui era nume tutelare il parlamentare regionale ed ex Sindaco Nello Di Pasquale, emergono sintomi di instabilità interna che già si erano manifestati in occasione della presa di distanza del consigliere Elisabetta Marino.
Un comunicato a firma dei coordinatori cittadini della Lista Ragusa Domani, del Movimento Territorio e della Lista Il Megafono di Crocetta informa che gli stessi ‘’prendono le distanze, in modo netto e chiaro, dalle iniziative politiche, tra l’altro non concordate, finora intraprese dal consigliere comunale Giuseppe Lo Destro. Si tratta di iniziative che sono assunte a titolo esclusivamente personale e svincolate da ogni progettualità politica concordata con i coordinamenti politici comunali di Territorio, Megafono e Ragusa Domani. Lo Destro è stato eletto nella lista Ragusa Domani ma ancora oggi, del tutto inopinatamente, ne utilizza l’appartenenza in Consiglio comunale’’.
Emerge in tutta evidenza l’incrinatura nel rapporto fra il Consigliere Comunale Lo Destro e l’on.le DiPasquale che, anche attraverso le sue strutture politiche ‘’controllate’’, decide di prendere le distanze.
Da indiscrezioni provenienti da ambienti interni alle stesse componenti che fanno capo al parlamentare ragusano, pare che l’elemento scatenante di una definitiva rottura possa essere identificato nell’impegno per le ultime europee considerato inadeguato, addirittura inesistente, a favore dei candidati appoggiati da DiPasquale.
E’ chiaro, comunque, che già l’abbandono della Lista da parte della Marino e l’inesistenza di concreti rapporti di Lo Destro con la lista di appartenenza, sono stati segnali evidenti di un malessere interno successivo alle elezioni comunali dai risultati inattesi.
Appare comunque atipica, anche comprendendone la genesi, l’emissione di un comunicato riguardante la Lista Ragusa Domani e il suo, comunque, rappresentante in Consiglio Comunale, cofirmato dai coordinatori di Territorio e di Megafono, per cui viene lecito chiedersi, in favore della chiarezza per gli elettori, i motivi della mancata logica conseguente riunione sotto la stessa bandiera, visti i presupposti.