Peppe Lo Destro animatore della seduta, non solo per i temi sollevati assieme al collega Maurizio Tumino, ma anche per le felici battute che ravvivano un dibattito consiliare opaco, a tratti stantio, soprattutto nella fase iniziale che, come consuetudine è dedicata alle comunicazioni.
Si pensi che, nella seduta di martedì 3 giugno, c’è stato anche un batti e ribatti sui risultati elettorali, segnale del livello modesto di contenuti di queste comunicazioni che diventano, spesso, conversazione da bar fra persone di opposte tendenze politiche, esposta alle vanterie dei cinque stelle per iniziative non proprie e agli spunti polemici, impropri per la sede, a cui non riescono a sottrarsi le minoranze fra le poche vere segnalazioni fatte all’amministrazione.
Prima parte della seduta dedicata ad un ordine del giorno riguardante le proroghe per la gestione del canile rifugio sanitario, definito appunto da Lo Destro ‘’un rifugio a 5 stelle’’ giocando sulla dualità fra le spese che lo rendono un resort di lusso per cani e la gestione che vede, fra i responsabili dell’Associazione che lo gestisce, esponenti del Movimento 5 Stelle in odore di stretti rapporti con l’amministrazione.
In proposito, come riferiamo in altra parte del giornale, l’associazione in questione ha diramato un comunicato per annunciare il ricorso alle vie legali per le denigrazioni subite durante il dibattito consiliare, ma occorre dire che, a detta di quanti hanno seguito le sedute, comunque verificabili attraverso lo streaming registrato, nessuno mai ha eccepito nulla di irregolare o illegale nell’attività dell’associazione e dei suoi componenti, riservando critiche, eccezioni e rilievi esclusivamente all’amministrazione, all’assessore competente e ai dirigenti che si sono occupati della questione. Tant’è che qualche consigliere, interpellato sul comunicato dell’Associazione, si è detto felice di un’altra opportunità, oltre quella delle indagini della Guardia di Finanza, per fare piena luce sulle intrigate vicende del canile.
Un ordine del giorno sull’argomento che è stato sì bocciato, come consuetudine, per la forza dei numeri bulgari, ma che ha suscitato spunti polemici, intanto perché il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Gulino, e la consigliera Nicita lo avevano condiviso, essendone cofirmatari insieme ai colleghi delle opposizioni, poi perché alla fine il risultato va letto nella sua interezza: per il M5S, oltre alla Nicita, Castro e Schininà si sono astenuti, come il Presidente Iacono e Ialacqua, Gulino ha votato a favore.
Il dibattito non ha fatto mergere nulla di nuovo, con le opposizioni a chiedere lumi sulle tante proroghe, sui costi e sui bandi di gara, sulle competenze delle spese sanitarie, fra Comune e ASP. Di nuovo c’è stato solo l’intervento chiarificatore, e sotto certi aspetti anche esaustivo dell’Assessore Stefania Campo che, con grande serenità, ha spiegato i motivi delle spese sanitarie rimborsate dal Comune, dovute all’impossibilità dell’ASP a fronteggiare emergenze, anche notturne, e mancanza di medicinali appropriati.
Senza dire che, frattanto, la gara è stata espletata, la gestione affidata e quindi, sotto certi aspetti, un odg da considerare superato, se non fosse per le insistenze di alcuni consiglieri su aspetti poco chiari di tutta la vicenda. Illazioni e sospetti delle minoranze che vengono rifiutati con sdegno solo dal consigliere Leggio, unico ad accorrere in difesa delle azioni dell’amministrazione, mentre la consigliera Nicita era intenta a rincorrere i fantasmi di un passato più lontano, di altre amministrazioni, a cui l’opinione pubblica non sembra tanto interessata.
Alla fine un dibattito che si e spostato dal tema in oggetto alla esigenza di legalità e alla capacità dei singoli consiglieri di volerla perseguire, indipendentemente dalle appartenenze politiche, suscitando una serie di distinguo fra le varie posizioni, attente a mostrare sensibilità per la trasparenza e la legalità, senza inficiare, anche inconsapevolmente, l’azione dell’amministrazione