Scrivevamo ieri delle disquisizioni fra intellettuali sulla malaugurata contemporaneità di due grossi eventi, uno culturale, uno di sapore più naturale, genuino, ‘canterino’ per usare un termine in tema.
Coincidenza di eventi che è servita alla conta degli appassionati di cultura e di big televisivi, conta che non ha avuto storia, con una partecipazione dei secondi che ha oltrepassato il boom: in nessuna occasione si era vista una tale partecipazione di pubblico, in nessuna occasione si era vista la piazza Libertà così piena, forse nemmeno ai tempo del ventennio fascista, un successo dell’evento in favore della cantante ragusana, elevata agli onori della cronaca dalla televisione berlusconiana, che avrà sicuramente limitato il pubblico, sia pure numericamente dignitoso, che ha preferito, invece, ascoltare uno dei critici più feroci del ventennio del re delle televisioni.
Innegabile la convinzione diffusa che se a questo pubblico avessimo chiesto delle autorizzazioni della Regione e di Crocetta per le trivellazioni sul, e attorno, al nostro territorio poco ci avrebbero saputo dire.
Ancora di meno ci avrebbero saputo dire sulla questione che attiene ad uno dei tratti di spiaggia del territorio comunale più belli.
Questione che, in poco tempo ha provocato un bailamme di reazioni e comunicati. Abbiano cercato di fare luce su una vicenda delicata in termini naturalistici ambientali che, però, come spesso avviene è, forse, anche strumentalizzata per fini politici.
Come ci spiega egregiamente un comunicato di Legambiente Ragusa, che pubblichiamo in altra parte del giornale, sarebbero stati avviati lavori, sulla spiaggia di Randello, per una struttura privata a servizio della balneazione per i clienti di un noto resort della zona.
Sulle pagine di facebook, si è costituito un gruppo, Comitato Randello Libera, che, con inusitata tempestività, informa in tempo reale di ogni sviluppo della vicenda, sugli esistenti pareri favorevoli di Corpo Forestale e della Soprintendenza, sui sopralluoghi della Polizia Urbana, questi confermati da un comunicato dell’Ufficio Stampa del Comune, sull’assenza di cartelli di cantiere da cui evincere committenti, progettisti e autorizzazioni varie.
Per inciso, il gruppo del Comitato ha previsto, intanto, appuntamenti in centro storico, a Ragusa, durante il week-end, per raccogliere firme contro la continuazione dei lavori. Tutti gli aderenti al Comitato hanno intenzione di radunarsi sulla spiaggia, domenica 8 giugno alle ore 16, mentre per la serata del giorno successivo, lunedì 9, assemblea pubblica presso la Rotonda di via Roma a Ragusa.
Abbiamo cercato di vederci chiaro e dopo una serie di contatti possiamo tentare di dire come starebbero i fatti:
n effetti, da diversi mesi, una struttura turistico ricettiva della zona ha inoltrato apposite istanze agli organismi preposti per attrezzare una zona di demanio forestale e della spiaggia a servizio della balneazione dei suoi ospiti. Nulla da eccepire, ancorché in zona naturalistica e in area SIC (di interesse comunitario), per iniziative comunque controllate dalla pubblica autorità e al servizio del turismo di cui tanto si parla. Abbiamo, nella stessa zona, l’esempio similare della spiaggia del Club Med che, da decenni,non ha causato danni né ha stravolto l’ambiente naturalistico.
Pare, poi, che il Corpo Forestale e la Soprintendenza abbiano dato pareri favorevoli: addirittura, da ambienti vicini ai vertici del Corpo Forestale, pare ci siano elementi per giudicare le opere in termini estremamente positivi in ordine alla valorizzazione del sito, con interventi migliorativi che interesserebbero anche aree e strutture del Corpo, con benefici effetti per la fruibilità pubblica della zona.
Giustificato quindi un parere positivo dell’sempre attenta e rigida Amministrazione Comunale di Ragusa che aspetterebbe un’ultima autorizzazione del Demanio, per esprimere il proprio assenso in funzione della valutazione positiva degli aspetti legati alla vicenda.
Su questo scenario che risulta assai aderente alla realtà, si inseriscono due aspetti delicati, legati alla vicenda, ancora tutti da verificare, ancorchè tirati fuori da ambienti vicini all’amministrazione: i lavori sarebbero iniziati senza aspettare il compimento di tutto l’iter autorizzativo, ipotesi sostenuta dall’assenza del cartello di cantiere e dall’immediato sopralluogo operato da personale della Polizia Municipale, sopralluogo a cui avrebbero partecipato anche, ma questo nel comunicato dell’Ufficio Stampa del Comune non è specificato, anche l’assessore e il dirigente al ramo che avrebbero voluto verificare di persona la consistenza delle opere effettuate, ancorché non autorizzate.
Una leggerezza imperdonabile da parte dei committenti, forse, inspiegabilmente, troppo sicuri del fatto loro.
Alla legittima e competente protesta di Legambiente si sarebbe unita quella del Comitato Randello Libera che, però, secondo indiscrezioni, sarebbe protagonista di rimostranze esclusivamente strumentali, portate avanti da qualche elemento di fede pentastellata in rotta con il Metup che fa capo alla componente amministrativa e consiliare del gruppo. Un colpo basso quindi, una protesta non spontanea e disinteressata, ma, piuttosto, finalizzata a regolare rivalità interne al Movimento 5 Stelle, cercando di mettere in difficoltà l’amministrazione, giocando però con la cosa pubblica per interessi personali.