Interminabile seduta del Consiglio Comunale dedicata, essenzialmente all’esame delle proposte di Regolamento per i Nidi Famiglia, servizio altrimenti conosciuto anche come Madri di Giorno.
Si è trattato di definire normative per il servizio espletato da mamme casalinghe che, attraverso l’adesione ad associazioni di settore, previa iscrizione ad apposito albo, possono accogliere nella propria residenza per fini educativi, formativi e ricreativi, bambini di età compresa fra tre mesi e tre anni. Si tratta di soluzioni alternative ai tradizionali nidi, pubblici e privati, che permettono di offrire assistenza qualificata alle esigenze logistiche ed economiche delle famiglie.
Il servizio si è sviluppato, in Italia, da pochi anni. In passato ci sono stati tentativi delle passate amministrazione per regolamentare il servizio, ma nulla è stato concretizzato: all’inizio della nuova sindacatura, i soggetti interessati hanno riproposto le istanze, agli amministratori e ai consiglieri. Dopo tentativi di arrivare all’obiettivo attraverso lavori in commissione, le opposizioni hanno presentato una proposta di iniziativa consiliare a cui, quasi subito, è stata opposta una proposta della Giunta, fondamentalmente simile. E’ iniziato, quindi, il braccio di ferro, il muro contro muro fra maggioranza e opposizioni per affermare l’iniziativa di appartenenza, una delle solite partite perse in partenza, dagli esiti scontati per la assoluta maggioranza numerica che permette ai consiglieri del Movimento 5 Stelle di imporre le proprie scelte, senza concessioni alcune.
Il solito copione che vede la maggioranza in attesa, sorniona, paziente nell’attendere la fine della rassegna di interventi delle minoranze, per passare al voto e accreditare le proprie scelte, bocciando ogni singola proposta delle opposizioni, che non viene nemmeno dibattuta. I consiglieri di minoranza, pur consapevoli dell’esito di ogni battaglia in aula, imperterriti recitano il proprio ruolo con arte, mostrando, ogni volta, la convinzione intima di riuscire a persuadere i colleghi delle bontà delle proposte.
Il dibattito, come sempre, è stato infarcito dagli spunti polemici che i consiglieri di minoranza non hanno mancato di sfoggiare, con ampie critiche all’operato dell’amministrazione per un atto che, alla fine, risulta assai simile e, in ogni caso, non di particolare rilevanza per i contenuti, considerando anche i tempi eccessivamente lunghi in cui lo stesso è stato prodotto.
Il nocciolo della questione è stato quello della capacità ricettiva di ogni singola struttura familiare, che le minoranze, in appoggio alle ‘’madri di giorno’’, volevano elevare, almeno, fino a 7/8 bambini per struttura, mentre la maggioranza propendeva per un numero limitato a tre o quattro bambini, livello di ricettività auspicato dagli asili-nido privati, poi definitivamente approvato per quattro bambini. In sostanza una piccola contrapposizione fra lobby con interessi diversi.
La seduta si è prolungata nella nottata per la presentazione di numerosi emendamenti all’atto predisposto dall’amministrazione, sui cui le minoranze hanno intessuto una lunga serie di interventi, pur nella consapevolezza della bocciatura finale degli stessi.
Inutile, come già lo era stato in Commissione, ogni tentativo di unificare le proposte per il netto rifiuto dell’assessore competente che si è opposto ad ogni possibilità di modifica o integrazione dell’atto.
La presentazione di 24 emendamenti ha dato l’occasione ai consiglieri di maggioranza di richiederne copia, per l’allestimento delle quali il Consiglio è stato sospeso, formalmente per 5 minuti. Praticamente la pausa si è trasformata in una pausa-pranzo che ha consentito, altresì, di sforare oltre la mezzanotte, con i conseguenti benefici previsti dal regolamento.
All’inizio della discussione c’era stato il tentativo, non formalizzato in tempo e, quindi, non riuscito anche per la ferma presa di posizione del presidente del Consiglio a difesa del Regolamento, per il prelievo del punto 3 dell’OdG, riguardante la proposta di Giunta, la cui approvazione avrebbe reso inutile la discussione della proposta di iniziativa consiliare.
L’atto è stato approvato con i voti del Movimento 5 Stelle, dei Movimenti Partecipiamo e Città e del PD.