La Polizia di Stato – Squadra Mobile di Ragusa Sezione Antirapine – ha nuovamente arrestato GRASSO Filippo nato a Catania nel 1973, residente nella città etnea, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Ragusa su richiesta del Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, perché ritenuto responsabile di aver commesso ben 3 rapine nelle province di Catania e Siracusa per un totale di quasi 30.000 euro, oltre quelle già commesse, e per le quali era stato arrestato pochi mesi prima.
A Grasso sono state contestate le seguenti rapine, commesse tutte utilizzando un taglierino per minacciare dipendenti e clienti delle diverse filiali della Banca Popolare di Ragusa: una, commessa in data 18 marzo 2014, presso la filiale di San Michele di Ganzaria (CT), un’altra, in data 02 aprile 2014 ai danni della filiale di Mirabella Imbaccari (CT) e infine una rapina commessa in data 07 aprile 2014 presso la filiale di Avola (SR). Le indagini che hanno portato al nuovo arresto di Grasso, nascono dall’operazione di aprile che è stata denominata “Abituè”, in quanto il rapinatore aveva scelto come unico obiettivo la Banca Popolare di Ragusa, senza mai “tradire” la sua scelta iniziale. Le indagini precedenti hanno permesso di appurare che Grasso era l’autore di tre rapine (Modica Alta, Comiso e Palazzolo Acreide) dalle quali aveva ricavato oltre 30.000. Le modalità delle rapine erano state particolarmente gravi, considerato che utilizzava un pericoloso taglierino che in alcune occasioni aveva puntato alla gola dei cassieri.
Le indagini condotte dagli investigatori della Polizia di Stato, anche dopo averlo tratto in arresto per le prime tre rapine, sono continuate ininterrottamente al fine di individuare altri complici. Il rapinatore ha sempre agito a volto semi scoperto e questo errore per lui è stato fatale perché ha permesso di comparare le immagini a volto scoperto.
Grasso, secondo quanto è stato ricostruito dagli investigatori, faceva ingresso in banca, si avvicinava alle casse ed estraeva il taglierino; dopo aver rassicurato i dipendenti li incitava a mettere tutto il denaro in cassa e li minacciava qualora avessero avvisato la Polizia; quando aveva difficoltà logistiche, per accorciare i tempi scavalcava il bancone delle casse per poi allontanarsi velocemente.
Gli investigatori della Squadra Mobile ragusana, dopo averlo arrestato ad aprile, erano ormai certi della sua identità e per questo hanno analizzavano i fotogrammi con comparazione mediante l’uso di speciali software dei fotogrammi nei quali aveva parte del viso scoperto e dopo giorni e giorni di analisi hanno ottenuto il risultato sperato, richiedendo alla Procura della Repubblica di Ragusa una nuova misura cautelare. Le indagini sono state condotte dalla Squadra Mobile di Ragusa con la collaborazione della Squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato di Avola, ascoltando e riascoltando i dipendenti delle banche oggetto di rapine. Grasso Filippo, con questi ulteriori elementi rimarrà in carcere.