Le interrogazioni presentate ieri sera in Consiglio sono state entrambe presentate dai due consiglieri del PD: la prima riguarda l’illuminazione pubblica nelle contrade e la seconda riguarda la posta certificata PEC dell’ufficio protocollo.
L’ILLUMINAZIONE DELLE CONTRADE
Prende la parola il consigliere Dario Cutello (PD): “Il sindaco, con una nota interna, ha programmato di spegnere ad una certa ora l’illuminazione. In un periodo come questo, in cui si è assistito a furti di vario genere, mi sembra una scelta scellerata spegnere alle 2 di notte la luce pubblica. E poi, vorrei capire la logica della scelta: perché, ad esempio, viene spenta l’illuminazione di Biviere 1 e non di Biviere 2? Stessa cosa a c/da Giglia: Giglia 1, dove c’è anche il PTE viene spenta, mentre Giglia 2, no. In materia di risparmio energetico sono stati conferiti due incarichi dati ad un ingegnere. Se dopo il conferimento di questi incarichi si è scelto di spegnere la luce, che senso ha avuto dare l’incarico ad un esperto? Per noi non ci sono cittadini di serie A e di serie B”.
Vargetto, risponde: “Il sindaco le risponderà per iscritto. Nella nota, comunque, non c’è scritto che le luci devono essere spente alle 2. Da dove si evince questo dato? A me non risulta”. La Occhipinti incalza: “E’ questa l’attenzione che l’amministrazione dà al suo territorio? Il Consiglio deve sapere. Noi siamo arrabbiati. E’ la gente che ve lo chiede”. Il presidente, Paolo Battaglia, dichiara: “E’ mancato il rispetto del sindaco nei confronti del consiglio”. A questo punto, scoppia una discussione fra il presidente Vargetto che viene accusato da Battaglia di “ridere”. Battaglia, infatti, incalza: “E’ inutile che lei ride. Questa amministrazione è fallimentare e come ha fatto Prandelli, si dovrebbe dimettere. Se non si rispetta il presidente non importa a nessuno, ma rispettate i cittadini”.
Cutello, a questo punto, dichiara: “Sarò felice di tornare a casa stasera e di andare a letto alle 5.00. L’illuminazione pubblica si spegne in alcune contrade alle 2. L’ho visto con i miei occhi. Mi smentisca con i fatti. E voglio sapere quali sono i criteri adottati”. Scoppia l’ennesimo alterco fra il presidente e Vargetto che accusa Battaglia di “Non conoscere i ruoli”. Vargetto, infine, dichiara: “Non esiste che un’amministrazione sia contro i cittadini. Forse c’è qualche politico sciacallo di vecchio stampo che vuole addossare colpe ad altri. Nella nota del sindaco, non c’è scritto da nessuna parte che le luci si spengono alle due”.
A questo punto, inizia un botta e risposta fra Vargetto e Cutello: i toni si alzano di parecchio. Cutello, infatti, dichiara: “Lei sta dicendo che gli impianti non si spengono? A me non interessa portare a casa una vittoria, mi interessa che gli impianti restino accesi. Mi deve spiegare perché alcuni si spengono e altri no. Sarò felice di essere smentito con i fatti”. Vargetto, ribatte: “Non c’è nessun ordine dato agli uffici di spegnere le luci a certe ore. Prendo atto di questo e domani andrò a verificare”.
Cutello: “Mi basta che lei si attivi e che si tolgano i limitatori. Possiamo diminuire l’intensità della luce, ma non possono essere spenti”. Riparte un vivace botta e risposta fra Cutello e Vargetto. Cutello, infine, dichiara: “Chiediamo che ci sia più comunicazione fra amministrazione e uffici”. Vargetto, ribadisce: “Nessuno dell’amministrazione ha dato quest’ordine. Verificheremo con gli uffici. E’ stato dato ordine di montare i limitatori. Mi prendo l’impegno di verificare immediatamente”.
INTERROGAZIONE SULLA POSTA CERTIFICATA PEC DELL’UFFICIO PROTOCOLLO
Prende la parola il consigliere Antonella Occhipinti: “Questa interrogazione riguarda il principio della trasparenza. Parliamo, infatti, dell’utilizzo della posta certificata PEC. Il consigliere Savasta è stato promotore e noi apprezziamo. Ma abbiamo notato che gli uffici del protocollo non hanno la password per accedere alla PEC. La posta non viene aperta dall’ufficio, ma dall’area politica appartenente alla segreteria del sindaco. Il sindaco può aprire la posta insieme all’ufficio, ci mancherebbe. Ma chiediamo perché il protocollo non abbia l’account e le password. Deve essere, in prima battuta, l’ufficio a ricevere la posta sia in entrata che in uscita”.
Vargetto, risponde: “Tutti gli uffici hanno la password”. Il presidente, però, incalza: “Anche a me il protocolla ha riferito che non hanno la password”. Vargetto, però, insiste: “A me non risulta”. Il presidente, allora, chiede: “Allora il protocollo ci prende in giro?” Scoppia l’ennesimo alterco fra Vargetto e il presidente.
Vargetto, però, sostiene che tutti gli uffici hanno la PEC. Intervengono anche Stamilla e Savasta contro il presidente Battaglia. Infine, si decide di sentire la dirigente Puglisi che dichiara: “Vi assicuro che la password ce l’hanno. Esigo che i miei collaboratori mi dicano perché hanno detto il contrario”. Della serie: qualcosa non quadra.