La Polizia di Stato – Squadra Mobile Sez. Reati Contro il Patrimonio – in pochi giorni ha individuato due ragusani C.G. di anni 29 e M.E. di anni 19, autori di un furto su ciclomotore commesso nel pieno centro del capoluogo ibleo; dopo aver individuato i delinquenti, sono state effettuate diverse perquisizioni che hanno permesso di individuare anche colui che aveva acquistato a “buon prezzo” la refurtiva e per questo risponderà del reato di ricettazione, tale U. di anni 20 polacco.
Alcuni giorni fa un professionista ragusano si è recato in Questura per denunciare il furto di un uno zainetto che conteneva un I-pad, delle chiavi, una pen drive, un portafogli, un hard disk e altri oggetti personali; l’I- pad e l’hard disk contenevano importanti documenti di lavoro, inutili per il ladro ma preziosissimi per il professionista. Lo zaino era custodito all’interno del vano porta oggetti dello scooter di sua proprietà che aveva posteggiato nei pressi di alcuni esercizi commerciali.
Accolta la denuncia la Squadra Mobile e la Squadra Volanti hanno effettuato un sopralluogo sulla scena del crimine .
Al termine dell’esame della scena gli uomini hanno individuato un sistema di video sorveglianza che aveva ripreso parte dell’esecuzione del delitto in quanto rivolto dritto verso scooter anche se distante alcune decine di metri.
Dalle immagini è stato possibile constatare che C.G. ed il complice M.E. erano appostati davanti ai negozi al fine di poter individuare la “preda”, difatti da li a poco hanno notato che la vittima aveva inserito nel vano porta oggetti lo zaino e si era allontanato.
Il primo si è subito avventato sul bauletto e ha tentato di forzare la sella (mentre l’altro faceva il palo) per asportare lo zainetto ma non è riuscito per cui è corso a chiedere aiuto al correo M.E.
I due giovani, tornati nei pressi del motociclo, sono riusciti a forzare il sellino ed asportare lo zainetto. Fatto ciò, entrambi si sono dileguati con uno zip piaggio. Grazie alla targa parzialmente visibile dello scooter si è riusciti a risalire all’identità del suo utilizzatore.
Da questi spunti investigativi, inizialmente di poco rilievo, si è giunti (come detto sopra) ad un parziale numero di targa, elemento acquisito tramite speciali software di gestione delle immagini in uso alla Squadra Mobile con l’ausilio della Polizia Scientifica.
Oltre alle indagini di tipo tecnico-scientifiche, gli Ufficiali ed Agenti di Polizia Giudiziaria hanno esaminato i dati in archivio contenenti le relazioni di servizio dove veniva indicato l’uso di ciclomotori da parte di pregiudicati ragusani del tipo visualizzato dalle immagini di videosorveglianza.
I dati venivano confrontati ed elaborati dagli investigatori della Squadra Mobile con l’ausilio del personale della Squadra Volanti e grazie alla piena sinergia ed all’incrocio dei dati, sono stati individuati i sospettati.
Gli uomini della Squadra Mobile ieri pomeriggio hanno atteso uno degli indagati davanti la caserma di un altro ufficio di Polizia dove lui aveva l’obbligo di firma in quanto aveva già commesso diversi reati ed una volta adempiuti gli adempimenti di legge veniva condotto presso la sua abitazione per la perquisizione.
Il giovane messo davanti all’evidenza dei fatti, non poteva che ammettere quanto commesso e consegnare parte della refurtiva in quanto altri oggetti erano a casa del complice, altri ancora erano stati venduti ed alcuni buttati, come le chiavi di casa ed i documenti.
Contemporaneamente alla perquisizione a carico dell’uno veniva fatta quella a carico dell’altro così da non permettere loro di venire informati (magari da qualche parente) dell’attività in corso. Pochi secondi sono bastati agli Agenti di Polizia per far cadere anche il secondo autore del delitto che restituiva anche lui il maltolto.
Entrambi i ladri venivano accompagnati presso gli uffici della Squadra Mobile, dove messi davanti all’evidenza dei fatti e visionando essi stessi le immagini ammettevano ogni responsabilità e confessavano pure di aver venduto l’Ipad ad un giovane polacco M.H di anni 20 per poche centinaia di euro in quanto avevano ammesso che fosse rubato, quindi, lo straniero dovrà rispondere del reato di ricettazione in quanto ha acquistato l’oggetto ben consapevole del fatto che fosse di provenienza furtiva.
Il polacco era altro soggetto ben conosciuto dalla Polizia di Stato, difatti aveva passato proprio la notte prima alla Squadra Volanti in quanto era uno dei partecipanti alla rissa di Marina di Ragusa.
Al termine degli adempimenti di rito da parte della Polizia Scientifica, i tre sono stati denunciati e la refurtiva è stata tutta riconsegnata al legittimo proprietario che ha ringraziato gli agenti per la celerità delle indagini e per avergli restituito gli oggetti per lui di rilevante importanza stante il valore economico e quello professionale per i dati contenuti nell’I- pad.
“La Polizia di Stato invita i cittadini a prestare attenzione ai luoghi dove vengono custoditi gli oggetti di valore ed inoltre a non sottovalutare la presenza di persone estranee nei pressi dei veicoli lasciati in sosta; i malfattori aspettano il minimo errore (come quello di lasciare uno zaino nel vano porta oggetti di uno scooter con diversi oggetti preziosi), per approfittare anche di pochi secondi a disposizione, come nel caso ripreso dalle telecamere, al fine di impossessarsi di oggetti che facilmente possono essere venduti, anche on- line”.