di Maria Strazzeri
Ci sono immobili che faticano ad essere venduti, altri invece sono richiestissimi. La competitività nel settore immobiliare e l’attuale rallentamento del mercato hanno creato le premesse favorevoli affinché si affermassero anche nel real estate le tecniche di marketing. Nasce così professione home stager che si prevede rivoluzionerà le modalità di commercializzazione e di vendita degli immobili. Il marketing tradizionalmente fornisce le strategie, gli strumenti ed i metodi appropriati con cui affrontare un determinato mercato. L’Home Staging è uno degli strumenti di intervento specifici del marketing immobiliare, capace di agire direttamente sulle caratteristiche e sul prezzo del prodotto.
È l’arte di valorizzare le proprietà, migliorandone l’immagine in modo da favorirne la vendita o la locazione nel tempo più breve e al miglior prezzo. Il concetto viene elaborato agli inizi degli anni ’70 dall’agente immobiliare Barb Schwarz e si diffonde rapidamente come tecnica di valorizzazione negli Stati Uniti e nel Canada, affermandosi come un servizio di consulenza irrinunciabile sia per gli agenti che per i privati. Solo di recente l’Home Staging ha raggiunto i mercati europei con prodromi in Inghilterra, Francia e Spagna. Questa professione viene considerata oggi un investimento. Un progetto di questo tipo costa, infatti, meno della prima riduzione di prezzo che l’immobile “non-staged” sconterà stando sul mercato per un lungo periodo di tempo. Se la vendita o la locazione di un immobile dipendono essenzialmente da 6 fattori quali la location, il prezzo, l’andamento del mercato, le condizioni strutturali, l’aspetto estetico e il fattore emozionale, è dimostrato che nel settore residenziale il colpo di fulmine è determinate nella scelta del si definitivo. Studi di settore condotti negli Stati Uniti riportano che l’acquirente formula la sua decisione all’acquisto o all’affitto nei primi 90 secondi del sopralluogo e che 9 volte su 10 un acquirente decide di comprare in seguito ad un vero e proprio colpo di fulmine. Una volta presa la decisione di vendere un immobile, il primo passo da compiere è quello di considerarlo a tutti gli effetti un prodotto e quindi, secondo le leggi basilari del marketing, l’obiettivo diviene renderlo appetibile al maggior numero possibile di potenziali acquirenti. Come fare dunque? Depersonalizzare. Togliere le tracce di chi ci ha vissuto e rivalorizzare lo spazio per rendere l’usato simile al nuovo, sono i due strumenti principali per raggiungere lo scopo. Ma occorre essere competenti per farlo per evitare di spendere troppo denaro. Ecco perchè serve il professionista. Con questo scopo l’Home Stager si accosta agli immobili utilizzando un approccio diametralmente opposto a quello di un architetto di interni o di un decoratore il cui intento è quello di personalizzare in funzione dell’utilizzatore finale rendendoli “unici”. L’intervento di home staging riguarda tutti i tipi di immobili: le abitazioni vuote, quelle ammobiliate e quelle nuove, sia per la vendita che per l’affitto. A seconda dei casi questo consulente renderà la vostra abitazione più grande, più luminosa e più calda. A volte basterà aggiungere un tappeto, una lampada o una tenda, altre bisognerà liberare lo spazio dal superfluo, tinteggiare, ripulire e ordinare, altre ancora si tratterà di arredare dalla a alla z, magari con mobili in affitto, per rendere l’idea, agli acquirenti con poca immaginazione, di come potrebbe apparire quello spazio al momento vuoto. E se non si hanno le possibilità economiche per affittare l’intero arredo necessario? Nessun problema. Ci si accomoda con un rendering virtuale, effettuato grazie all’uso di un software in 3D, in grado di far percepire e comprendere l’ipotetica realizzazione d’arredo aiutando il possibile compratore a sviluppare la potenzialità dello spazio.
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