Perché parlare di Posidonia e perché impegnare tanta energia per una pianta sottomarina?
Marevivo, sollecitato dal suo comitato scientifico ad intraprendere una grande battaglia in favore della Posidonia, dalla cui salute dipende la sopravvivenza della vita dell’intero Mediterraneo, da venti anni ha concentrato le proprie energie impegnandosi – attraverso iniziative di sensibilizzazione, di ricerca e sperimentazione, di lobby parlamentare per ottenere la giusta attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni – ad arrestare il degrado e la regressione delle preziose praterie di Posidonia oceanica.
Far conoscere e amare una pianta sottomarina è stata una grande sfida che Marevivo ha raccolto e portato avanti in tutti questi anni senza abbassare mai la guardia.
POSIDONIA, UNA PIANTA INDISPENSABILE COME L’ARIA CHE RESPIRIAMO
La Posidonia oceanica è una pianta superiore dalla struttura nastriforme, che vive nel bacino del Mediterraneo. Questa pianta endemica ricopre larghe aree e si può trovare sui fondali solidi come su quelli mobili, rimanendo però prerogativa di questi ultimi.
Le praterie di Posidonia hanno un ruolo fondamentale per l’ecosistema marino: sono loro infatti, attraverso il processo foto sintetico, a produrre gran parte dell’ossigeno necessario alla vita marina. Sono loro a costituire un habitat ideale per la riproduzione e la conservazione di molte specie ittiche. E sono sempre loro a creare una naturale barriera sottomarina che, rallentando il moto ondoso, impedisce l’erosione delle coste.
La posidonia: una pianta che fiorisce nel mare!
La posidonia non è un’alga ma una vera e propria pianta superiore marina con foglie, fiori e frutti. La fioritura avviene generalmente in autunno mentre i frutti, chiamati “olive di mare” maturano tra marzo ed aprile.
Le praterie di Posidonia: un ambiente ricco di vita
Di antica origine tropicale, contrariamente al suo nome scientifico (Posidonia oceanica), la posidonia vive solo nel Mediterraneo, da pochi centimetri sino ad oltre 40 metri di profondità (in funzione della trasparenza delle acque), formando vaste praterie che hanno colonizzato il 2% del Mare Nostrum.
In queste “foreste” del mare che offrono cibo e rifugio ad una grande quantità di organismi marini, tra cui numerose specie di pesci, sono presenti circa 400 specie vegetali e circa 1000 specie animali.
La prateria è una vera e propria nursery, ospitando i “piccoli” di molte specie anche di interesse commerciale che vi trascorrono l’infanzia al riparo dai predatori.
La quantità di massa vegetale prodotta, sino a 38 tonnellate all’anno per ettaro, è molto elevata tanto che le praterie di Posidonia sono considerate come gli ambienti più produttivi del Mediterraneo del tutto paragonabile ai grandi complessi forestali della terraferma.
Le foreste sommerse
Come la foresta amazzonica per l’ambiente terrestre, la prateria di Posidonia è un vero polmone subacqueo: un metro quadrato di vegetazione è in grado di produrre 10-15 litri/giorno di ossigeno.
Le praterie rivestono poi un importante ruolo come barriera contro l’erosione delle coste. Le foglie, infatti, frenano il moto ondoso e le correnti mentre il fitto intreccio di radici trattiene la sabbia ed altri sedimenti, consolidando il fondale.
Le banquettes
Lungo i litorali, in seguito alle mareggiate, in particolari condizioni si formano accumuli di foglie spiaggiate di Posidonia oceanica (le “foglie morte”) con formazione di bancate, chiamate banquettes. Questi ammassi di resti vegetali, ostacolando i meccanismi di erosione costiera, svolgono un’azione protettiva dei litorali sabbiosi.
Il valore della posidonia
La posidonia oceanica rappresenta un ecosistema di straordinario valore ecologico, dalla cui tutela e salvaguardia derivano anche forti interessi economici che coinvolgono l’intera collettività.
Dalle prateria di posidonia dipende gran parte della produttività ittica dei mari costieri del Mediterraneo,
la prateria di posidonia difende i litorali sabbiosi dall’erosione costiera.
Si stima che oltre il 30% dei litorali sabbiosi del bacino mediterraneo sia in erosione con quindi molti chilometri di spiagge in arretramento che minacciano beni, strutture e risorse naturali. Attualmente i costi di ricostruzione delle spiagge mediante ripascimento raggiungono i 1.600-2100 euro per metro lineare di fronte spiaggia. .
Si stima che in area turistica 1 mq di spiaggia ha una resa economica tra 1000 e 4000 euro per anno, alla scomparsa di un metro di spessore della prateria corrisponde l’arretramento di ben 20 metri circa di spiaggia, con un danno economico dell’ordine di 20.000/80.000 euro per anno. Il restauro (“riforestazione”) di 1 mq di prateria costa circa 800/1.000 euro.
Le banquettes di posidonia, un tempo considerate parte integrante del paesaggio costiero, sono oggi rimosse artificialmente senza considerare gli aspetti positivi della “convivenza” con tali forme di deposito naturale. In particolare la manutenzione e la pulizia meccanizzata degli arenili comportano la rimozione delle masse vegetali spiaggiate delle quali risultano sconosciute le molteplici e strategiche funzioni ecologiche, prima fra tutte la difesa dall’erosione, con conseguenti alti costi.
La loro rimozione, inoltre comporta la sistematica sottrazione di sabbie da arenili frequentemente interessati da deficit detritici, ormai divenuti cronici lungo la maggior parte delle spiagge mediterranee.
In sintesi, è stato calcolato che il valore economico totale di 1 mq di prateria di Posidonia oceanica, suddiviso nel valore dei Servizi ecologici di “Regolazione dei gas”, “Regolazione del clima” e “Controllo dell’erosione” è di 2.244 euro per anno.
La tutela
La posidonia è un ecosistema fragile, oggi in pericolo.
La pesca a strascico, ma anche la cementificazione delle coste e gli ancoraggi frequenti e numerosi sono tra le principali cause della progressiva rarefazione delle “foreste” sommerse, un tempo ampiamente diffuse in Mediterraneo.
Quando una prateria viene “attaccata” da una di queste cause tende ad allargare la propria ferita creando un danno maggiore di quello subito. La Posidonia si comporta in maniera inversa rispetto a quanto succede in una prateria terrestre che moltiplicando il manto verde richiude in breve l’offesa subita.
Gli “erbari di Posidonia” sono stati considerati un ecosistema prioritario dalla Comunità Europea con la direttiva n° 43/92 CEE relativa alla “ conservazione degli habitat naturali e semi-naturali e della flora e della fauna selvatiche”, recepita nell’ordinamento italiano dal D.P.R. n° 357 del 08/09/1997.
La Posidonia oceanica è specie protetta in quanto inclusa nell’allegato II (pubblicato sul supplemento ordinario alla gazzetta ufficiale S.G. n° 146 in data 24/06/99) alla convenzione di Berna del 19/11/1979 relativa alla “ conservazione della vita selvatica dell’ambiente naturale in Europa” ratificata in Italia con la legge n° 503 del 05/ 08/ 1981 (pubblicata nella gazzetta ufficiale n° 250 dell’11/9/1981).
La Posidonia oceanica è inserita nell’Annesso II alla convenzione di Barcellona del 1995 per la protezione del Mediterraneo dall’inquinamento, ratificata in Italia con legge n° 175 del 27/05/99.
(fonte Marevivo)
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