Fra bilancio e atti propedeutici, fra fumus di illegittimità e acclarate difformità, pericoli costanti di aumento spropositato di tasse e di rifiuti inconferibili, tra cambi di casacca e maggioranze bulgare che vacillano, la fine del mese di luglio fa arrivare a livelli incandescenti la politica ragusana.
Impossibile mettere tutto insieme, ma è opportuno rammentare al lettore che tutti gli argomenti sembrano centrifughi e appaiono come sfuggenti nel calderone dei fatti, ma sono, invece, tutti, strettamente collegati e fondamentalmente centripeti.
Con i comunicati di amministrazione e gruppo consiliare pentastellati, plaudenti all’approvazione del Regolamento per la IUC, il vanto di una azione amministrativa di eccellenza: per Stefano Martorana, indubbio cesellatore di bilancio e atti propedeutici, il regolamento IUC definisce ‘’un altro tassello della rivoluzione avviata dalla Giunta Piccitto”, rappresenta il passaggio più importante della proposta di Bilancio, mostra, anche con le sue diverse agevolazioni, il progetto di città della Giunta e della maggioranza del M5S’’.
Se Martorana evidenzia il comportamento positivo del PD, non sono certo gratificanti le note dello stesso partito in conferenza stampa, come non lo è il comunicato di Peppe Calabrese che scende nel particolare e mette a fuoco i benefici delle royalties non opportunamente valorizzati. Per non parlare di quanto detto in conferenza stampa dalla formula di opposizione ‘’8 senza PD’’ che non ha risparmiato strali all’amministrazione, all’assessore, al Segretario generale e anche ai Dirigenti, quelli stessi che Martorana ha invocato come i soli legittimati a valutazioni e giudizi sugli atti.
La lettura dei resoconti delle conferenze stampa e dei comunicati, di cui riferiamo a parte, la lettura dei blog di qualche consigliere e i comunicati di risposta di organismi sindacali, fanno mergere la frenesia che avvolge la politica in un turbine che allontana la gente come sotto le pale di un elicottero. Non è tanto mancata condivisione, quanto fastidio fra rivoluzioni che non arrivano e simulacri della vecchia politica che tardano a scomparire.
Il bilancio meriterebbe dotte e competenti disquisizioni di politica economica ma pochi ne hanno capacità e competenze, nemmeno l’Assessore, nella sua relazione introduttiva, ha saputo volare alto, aderente solo alla sua indole che ha badato a mettere in risalto gli aspetti prudenziali della manovra economica.
La maggior parte dei consiglieri era intenta o a trovare il cavillo per rinviare l’esame dell’atto o a controllare questi stessi tentativi, le ore di sospensione, di cui poi si dirà, sono servite per indagare su come hanno passato la serata precedente i consiglieri che hanno cambiato casacca.
E come raccontò Fava, una volta, mirabilmente, su una pagina de ‘’La Sicilia’’ , a proposito della nobiltà iblea che al riparo delle montagne sembrava non avvertire quanto avvenisse nel resto della Sicilia, dell’Italia e del mondo, l’attuale classe politica non percepisce quanto accade altrove.
Così Martorana plaude al PD e Grillo ne sputa di tutti i colori, Renzi si accorda con Berlusconi e qui il centro destra viene visto come fumo negli occhi, poco importa se chiudono le discariche o le amministrazioni comunali per fatti di mafia, tanto, quando ci sarà da buttare il sacchetto con gli avanzi della grigliata sulla spiaggia, una piazzola di sosta sulla via si troverà sempre, perché fare saltare il muro a secco al sacchetto è già una fatica: più semplice cambiare partito.